Diffuso in Kenya, Uganda e Repubblica Centrafricana il videomessaggio del Papa alle popolazioni in vista del viaggio che inizia il 25 novembre

«Attendo con gioia il momento che trascorreremo insieme». Alla vigilia del suo viaggio apostolico in Africa, dal 25 al 30 novembre, Papa Francesco indirizza un videomessaggio di saluto alle popolazioni di Kenya e Uganda e a quella della Repubblica Centrafricana, consegnando allo schermo una parola «di saluto e di amicizia». «Vengo come ministro del Vangelo – assicura il pontefice rivolgendosi a kenyoti e ugandesi – per proclamare l’amore di Gesù Cristo e il suo messaggio di riconciliazione, perdono e pace». Ministro di quel Vangelo che «insegna la dignità di ogni uomo e di ogni donna, e ci chiede di aprire i nostri cuori agli altri, specialmente ai poveri e a coloro che sono in stato di bisogno».

Allo stesso tempo, prosegue Francesco, «desidero incontrare tutte le genti di Kenya e Uganda per offrire a ciascuno una parola di incoraggiamento. Stiamo vivendo un tempo  in cui ovunque i fedeli di ogni religione e le persone di buona volontà sono chiamate a promuovere la comprensione e il rispetto reciproci, e a sostenersi gli uni con gli altri come membri della nostra unica famiglia umana. Perché tutti noi siamo figli di Dio», incalza ancora il pontefice. Da ultimo, la sottolineatura di un momento «speciale» della visita: gli incontri con i giovani, «che sono la vostra principale risorsa e la nostra speranza più promettente per un futuro di solidarietà, pace e progresso».

Anche nel videomessaggio per la Repubblica Centrafricana Francesco ribadisce lo stesso messaggio: «Vengo da voi come messaggero di pace». In un Paese che «conosce da troppo tempo  una situazione di violenza ed insicurezza delle quali molti tra voi sono vittime innocenti», lo scopo della visita «è anzitutto quello di portarvi, in nome di Gesù, il conforto della consolazione e della speranza». L’auspicio espresso da Francesco è di poter contribuire con questa visita «ad alleviare le vostre ferite e a favorire le condizioni per un avvenire più sereno per il Centrafrica e tutti i suoi abitanti».

Richiamando il motto della visita in Centrafrica, “Passiamo sull’altra sponda”, il Papa evidenzia che il tema «invita le vostre comunità cristiane a guardare risolutamente avanti, ed incoraggia ciascuno a rinnovare la propria relazione con Dio e con i propri fratelli per costruire un mondo più giusto e più fraterno». Proprio in Centrafrica, a Bangui, Francesco aprirà, «con un po’ di anticipo», l’Anno giubilare della Misericordia, «che spero sarà per ciascuno occasione provvidenziale di autentico perdono, da ricevere e donare, e di rinnovamento nell’amore». Nel cuore, dichiara ancora nel messaggio alla popolazione, il desiderio di «sostenere il dialogo interreligioso per incoraggiare la pacifica convivenza nel vostro Paese: so che questo è possibile, perché siamo tutti fratelli».

24 novembre 2015