Centrafrica, attaccata a Bangui la chiesa di Notre Dame

Le granate esplose durante la Messa per san Giuseppe. I media locali parlano di almeno 16 morti, tra cui un sacerdote, e decine di feriti. Nello stesso giorno attaccata anche una moschea nel nord della Nigeria

Erano centinaia i fedeli riuniti nella chiesa di Notre Dame, a Banui, nella Repubblica Centrafricana, per celebrare la festa di san Giuseppe, ieri, 1° maggio, quando improvvisamente sono comparsi uomini armati che hanno iniziato a lanciare granate tra i fedeli. I media locali parlano di almeno 16 morti, tra cui un sacerdote, e decine di feriti. La chiesa, nella Capitale centrafricana, molto vicina ai quartieri PK5, l’enclave musulmana spesso al centro di scontri, era già stata attaccata nel maggio 2014.

«Dopo una giornata di tensioni e di scontri – scrivono oggi, 2 maggio, i referenti dell’associazione Amici per il Centrafrica – i nostri volontari ci comunicano che la notte è trascorsa tranquilla, senza spari né scontri». Vicino alla chiesa colpita l’associazione gestisce il centro “La gioia di vivere”, da cui i volontari parlano di comunità cristiane «sconvolte» e di una Capitale tornata «in un clima di guerra e instabilità». Oggi, affermano, «la nostra scuola e il nostro dispensario saranno aperti e forniranno i servizi scolastici e sanitari come ogni giorno. Con la dovuta attenzione e accortezza – precisano – riteniamo di dover andare avanti perché chiudere le attività vuol dire creare ancora più panico. Siamo lì, come sempre, al fianco di una popolazione che vuole credere in un futuro di pace e sviluppo. Siamo lì, come sempre, al fianco di tutti i missionari e cooperanti che tutti i giorni spendono parte della loro vita per un popolo in difficoltà. Siamo lì, sempre e comunque per testimoniare la nostra forza, il nostro coraggio, la nostra solidarietà. Grazie a tutti coloro che aiutano moralmente ed economicamente per garantire alla Repubblica Centrafricana un futuro di pace e sviluppo».

Nella stessa giornata del 1° maggio, un altro attacco ha colpito una moschea a Mubi, nel nord della Nigeria. Almeno 24 i fedeli rimasti uccisi. Il portavoce della polizia locale Othman Abubakar ha detto che la prima deflagrazione è avvenuta durante la preghiera pomeridiana; poi ne è seguita una seconda che ha investito i fedeli in fuga. Testimoni hanno riferito di aver visto un giovane con un corpetto esplosivo entrare nella moschea. È il secondo attacco in sei mesi in una moschea di Mubi; nel precedente morirono 50 persone. Primo sospettato è il gruppo islamico Boko Haram.

2 maggio 2018