Cei: Messa per le vittime della guerra in Ucraina e Terra Santa

Il 21 marzo le Chiesa in Italia si uniscono alla “Catena eucaristica” proposta dal Consiglio delle Conferenze episcopali d’Europa. Il segretario generale Baturi: «L’Eucaristia, segno e strumento di unità a partire dall’amore di Cristo»

La Conferenza episcopale italiana aderisce all’iniziativa del Consiglio delle Conferenze episcopali d’Europa (Ccee) di una preghiera corale perché «i popoli dell’Ucraina, della Terra Santa e di tutte le terre oppresse dalla guerra depongano le armi e si riconoscano fratelli nell’unica famiglia umana». Nella giornata di oggi, 21 marzo, le Chiese in Italia si ritrovano per celebrare una Messa per le vittime delle guerre che imperversano in Ucraina e in Terra Santa.

È la “Catena eucaristica proposta dal Ccee a tutte le Conferenze episcopali d’Europa, a cui la Cei si unisce «convintamente». A spiegarlo è il segretario generale Giuseppe Baturi. «La preghiera è una barriera contro l’odio, contro le divisioni – afferma -, perché ci attira al cuore di Cristo e fa sì che diventiamo, nel mondo, protagonisti di un’azione di pace, testimoni di un amore che abbraccia il proprio fratello». In particolare «l’Eucaristia, che è la celebrazione della carità di Cristo, è per noi il segno e lo strumento fondamentale per realizzare l’unità tra di noi e nel mondo a partire dall’amore di Cristo».

L’arcivescovo sottolinea, ancora, che «il senso religioso, che si esprime nella preghiera, è un antidoto contro la guerra, contro l’estremismo, contro la polarizzazione tra nemici, perché è la ricerca e la proclamazione di un Dio che ci rende fratelli e che abbraccia e valorizza ogni iniziativa, ogni cultura, ogni uomo», conclude.

21 marzo 2025