Cei: «L’impegno della Chiesa è combattere l’illegalità con la legalità»

Migranti, la nota della Conferenza episcopale italiana dopo le «accuse diffamatorie» di organi di informazione. Evitare «che il Mediterraneo diventi sempre più un cimitero»

Sdegno e disappunto per le «accuse diffamatorie nei confronti di persone e istituzioni ecclesiastiche, a partire da alcune chat usate in modo strumentale e improprio». È dura la nota con cui la Conferenza episcopale italiana, risponde a diverse testate di informazione che nel contesto di un’inchiesta giudiziaria della Procura di Ragusa a carico di “Mediterranea Saving Humans – Aps”, «finalizzata ad accertare un presunto favoreggiamento dell’immigrazione clandestina e la presunta violazione del codice della navigazione», hanno chiamato in causa la Cei insieme ad alcune Diocesi e ai rispettivi vescovi.

Il comunicato della Cei arriva venerdì 8 dicembre a conclusione dell’iter giudiziario «nel pieno rispetto della magistratura e nonostante non ci sia alcuna contestazione a carico della comunità ecclesiale». L’assemblea permanente dei vescovi italiani ribadisce di non aver mai sostenuto in modo diretto “Mediterranea Saving Humans – APS”, ma «ha accolto una richiesta presentata da due Diocesi in una cornice ampia che prevede, secondo il magistero di Papa Francesco, l’accoglienza, la protezione, la promozione, l’integrazione dei migranti e la cura e l’assistenza agli sfollati in zona di guerra in Ucraina. Tutto ciò con un sostegno nettamente inferiore rispetto a quello riportato sulla stampa: 100mila euro a ciascuna Diocesi nel 2022 e così pure nel 2023».

La nota punta l’attenzione all’azione ecclesiale che nel «rispetto dei ruoli», si muove e si muoverà «con libertà, schierandosi dalla parte di chiunque soffre fuggendo da guerre, violenze e povertà». E sottolinea: «L’impegno della Chiesa è combattere l’illegalità con la legalità, evitando che il Mediterraneo diventi sempre più un cimitero: ogni vita va salvata!». La Cei ricorda come la Chiesa è l’unica istituzione «a finanziare attualmente con continuità e ingenti risorse progetti di sviluppo nei Paesi poveri o in situazioni di particolare difficoltà: circa 80 milioni di euro l’anno; a sostenere e promuovere insieme ad autorità di Governo e altre Istituzioni i corridoi umanitari – tre sono in arrivo proprio in questi giorni – unica alternativa legale e sicura ai viaggi della morte; a garantire l’accoglienza ai profughi: circa 50.000 nel solo primo semestre 2023 nel nostro Paese. Il tutto nella massima trasparenza e rintracciabilità».

La Conferenza episcopale italiana conclude rinnovando «l’invito ad affrontare il problema epocale delle migrazioni, sfuggendo alla polarizzazione del “tutti dentro o tutti fuori”, attraverso un sistema che dia garanzie e che combatta l’illegalità».

11 dicembre 2023