Cei: «Le nostre chiese in prima fila per i più deboli»

Il cardinale presidente Angelo Bagnasco e il segretario generale Nunzio Galantino: «Gratitudine» per l’appello del Papa all’accoglienza profughi

Il cardinale presidente Angelo Bagnasco e monsignor Nunzio Galantino, segretario generale, esprimono «gratitudine» per l’appello del Papa all’accoglienza dei profughi

L’invito pronunciato domenica 6 settembre da Francesco ad accogliere in ogni parrocchia e casa religiosa una famiglia di profughi «trova le nostre Chiese in prima fila nel servizio, nell’accompagnamento e nella difesa dei più deboli». Lo affermano con chiarezza, in un comunicato firmato da entrambi, il cardinale presidente della Conferenza episcopale italiana Angelo Bagnasco e il segretario generale, monsignor Nunzio Galantino. Un appello, quello del Papa, che «accogliamo con la gratitudine di chi riconosce nel successore di Pietro colui che, anche nelle situazioni più complesse, sa additare le vie per un Vangelo vissuto», spiegano.
In queste settimane, si legge ancora nel testo, lo «custodiremo nel respiro della preghiera e del confronto operativo, arrivando a fine mese a consegnarlo al Consiglio episcopale permanente», che si riunisce dal 30 settembre al 2 ottobre. L’obiettivo: «Individuare modalità e indicazioni da offrire a ogni diocesi». In vista dell’ormai imminente Anno della Misericordia, osservano, «il Santo Padre ci chiede di “aprire il nostro cuore a quanti vivono nelle più disparate periferie esistenziali, che spesso il mondo moderno crea in maniera drammatica” e poi chiude in una “indifferenza che umilia”. Oggi rinnoviamo la nostra disponibilità a curare queste ferite con la solidarietà e l’attenzione dovuta – concludono -, riscoprendo la forza liberante delle opere di misericordia corporale e spirituale, via che conduce sempre più al cuore del Vangelo».
8 settembre 2015