Cei: Francesco dona le “Beatitudini del vescovo”

La 75ª Assemblea generale aperta dall’incontro privato con il Papa, che ha consegnato un cartoncino con l’immagine del Buon Pastore e il testo della preghiera. Il saluto del cardinale presidente Bassetti: «Vogliamo essere Chiesa sinodale, Chiesa dell’ascolto, Chiesa della vicinanza»

Si è aperta nel pomeriggio di ieri, 22 novembre, con un incontro strettamente privato con Papa Francesco la 75ª Assemblea generale straordinaria della Cei, in corso fino al 25 novembre – all’Ergife Palace Hotel – sul tema “Cammino sinodale delle Chiese in Italia”. Ad accogliere il pontefice, il cardinale presidente Gualtiero Bassetti, i vice presidenti Erio Castellucci, Giuseppe Andrea Salvatore Baturi e Antonino Raspanti e il segretario generale Stefano Russo. Quindi, informa la Sala stampa della Santa Sede, prima di iniziare la sua conversazione con i vescovi, Francesco ha distribuito ai presenti un cartoncino con l’immagine del Buon Pastore e il testo delle Beatitudini del vescovo, per fare poi ritorno in Vaticano al termine dell’incontro.

«Grazie di essere venuto – ancora una volta fuori dalla sua casa – per incontrarci. È per tutti noi un dono che si rinnova a distanza di pochi mesi». Queste le parole con cui Bassetti ha aperto il suo saluto al Papa. In questi giorni, ha continuato, «mi sono tornate spesso alla mente le parole di Paolo VI nell’ultima sessione pubblica del Concilio Ecumenico Vaticano II. Era il 7 dicembre 1965; non ero ancora prete, sarei stato ordinato dopo pochi mesi. Eppure quelle parole mi aprirono il cuore, accompagnando tutto il mio ministero. “La Chiesa – diceva Paolo VI – si è raccolta nella sua intima coscienza spirituale, non per compiacersi di erudite analisi di psicologia religiosa o di storia delle sue esperienze ma per ritrovare in se stessa vivente ed operante, nello Spirito Santo, la Parola di Cristo, e per scrutare più a fondo il mistero e per ravvivare in sé quella fede e quell’amore che la obbliga a cantare senza posa le lodi di Dio”».

Questa, ha proseguito il cardinale, è «la bellezza a cui vogliamo aspirare e che, in queste giornate, cercheremo di vivificare riflettendo sul Cammino sinodale delle nostre Chiese in Italia, avviato con l’Assemblea generale di maggio. È un percorso che si sta snodando in tutti i nostri territori, in tutte le nostre comunità, in piena sintonia con quello del Sinodo dei vescovi». Ancora, «è un tempo di grazia per le nostre Chiese per questo Cammino già ovunque avviato; per l’incontro a Firenze con la sua presenza il 27 febbraio, per proseguire, in modo più approfondito, il cammino intrapreso a Bari, nel febbraio 2020; infine, pandemia permettendo, per il suo incontro con gli adolescenti subito dopo Pasqua. Preghiamo lo Spirito perché ci aiuti a cogliere e a vivere le tre opportunità da lei indicate lo scorso 9 ottobre, durante il Momento di riflessione per l’inizio del percorso sinodale. Essere, cioè, Chiesa sinodale; Chiesa dell’ascolto; Chiesa della vicinanza».

Il presidente dei vescovi ha concluso quindi chiedendo al Papa «il suo incoraggiamento, la sua preghiera e la sua paterna benedizione. Grazie – ha ribadito – per essere venuto».

23 novembre 2021