Casa “San Giuseppe”, da 100 anni accanto agli ultimi

Ambulatori, attività semi residenziali, laboratori e ortoterapia. L’impegno dell’Opera Don Guanella per i disabili intellettivi. La Messa con De Donatis

«Celebrare il 100° anniversario di fondazione ha come obiettivo riprendere fiato lungo il cammino per ripartire rinvigoriti, volgendo lo sguardo al futuro con la fantasia della carità e l’inventiva dell’amore. Auguro che l’opera di don Guanella, che tanto amore ha seminato a Roma e nel mondo, prosegua animata dalla carità di Cristo». Nella memoria liturgica di san Luigi Guanella, fondatore delle congregazioni religiose dei Servi della Carità e delle Figlie di Santa Maria della Divina Provvidenza, il cardinale vicario Angelo De Donatis ieri, 24 ottobre, ha celebrato la Messa e benedetto la serra completamente ristrutturata dell’Opera Don Guanella, in via Aurelia Antica, in occasione del 100° anniversario di fondazione della Casa “San Giuseppe” per persone con disabilità intellettiva.

Il santo, compatrono dell’Unitalsi, canonizzato da Benedetto XVI il 23 ottobre 2011, non ha avuto modo di vedere l’opera della quale «si è fatto indirettamente costruttore», come ha detto il cardinale. Don Luigi, infatti, morì a Como il 24 ottobre 1915, quattro anni prima dell’avvio della missione della Casa a opera di don Giovanni Calvi, il 19 ottobre 1919. L’«oasi della carità», che oggi si estende su 14 ettari, è «l’antico seme gettato da don Luigi nel terreno di Monte Mario», ha ricordato il porporato. Nella zona di Roma nord il santo, la cui vita è stata spesa per la promozione integrale della persona, specie i più poveri e gli abbandonati, aveva avviato la prima colonia agricola insieme ad alcuni sacerdoti per sottrarre i giovani dalla miseria e offrire loro un’opportunità lavorativa. Negli anni seguenti, ricalcando le orme del fondatore, alcuni religiosi trapiantarono in via Aurelia Antica «il nascente alberello della carità guanelliana a Roma».

Oggi l’Opera, un piccolo paese immerso nel verde, ha quattro case per adulti con disabilità intellettiva (San Giuseppe, Nazaret, Betania, Emmaus) per un totale di 219 posti letto accreditati, un ambulatorio per il trattamento riabilitativo di 60 bambini, una struttura  semi residenziale per uomini e donne, con laboratori per 65 posti accreditati. L’ospite più giovane ha 20 anni, il più anziano 86. In via Aurelia Antica c’è anche il Seminario Teologico Internazionale accanto al quale si erge il centro di riabilitazione: «Il cuore di tutta la struttura per i buoni figli», ha detto il cardinale citando le parole di don Guanella. Vi è inoltre l’edificio direzionale e della Comunità religiosa e la sede della Provincia Romana San Giuseppe.

Gli ospiti della struttura «sono la prova visibile di un secolo di amore verso i poveri, i deboli, gli ultimi», ha aggiunto il cardinale, che ha presieduto la liturgia concelebrata da don Alessandro Allegra, superiore provinciale dell’Opera Don Guanella, e don Fabio Lorenzetti, direttore della Casa “San Giuseppe”. Tante le attività che si svolgono nella struttura, come per esempio l’ortoterapia. Per questo si è resa necessaria la ristrutturazione della serra, utile per la riabilitazione e la socializzazione. I lavori, a 40 anni dalla costruzione, sono stati possibili grazie al contributo della onlus “Save the dreams amici di don Guanella”, che nel periodo estivo offre una settimana di vacanza in Puglia per le coppie con bambini disabili. Attenzione particolare viene rivolta ai bambini affetti da disturbi dello spettro autistico. Dodici quelli seguiti attualmente dai 2 ai 6 anni e si sta progettando anche un accompagnamento per i più grandi.

Da parte di don Fabio Lorenzetti l’impegno a mettercela tutta per stare ancora, «in questa diocesi e in questa città, accanto a coloro che in pochi guardano con dignitosa simpatia e stima leale. Per loro vogliamo ancora offrire il giusto, il meglio, con amore e sudore. Con loro desideriamo ancora giocare, ridere, piangere».

25 ottobre 2019