Caro scuola, Bordignon: «Diritto allo studio a rischio»

Il presidente del Forum delle associazioni familiari interviene in vista del rientro tra i banchi. «Per scuola secondaria prevista spesa di 1.200 euro a studente. Prevedere detraibilità della spesa»

Con l’estate agli sgoccioli è tempo di organizzare al rientro tra i banchi. A tal proposito Adriano Bordignon, presidente del Forum delle associazioni familiari, in una nota si sofferma sui costi lievitati per acquistare il corredo scolastico. «Il diritto allo studio – scrive -, pietra fondante della nostra Costituzione, viene messo in discussione con il caro scuola che agita le famiglie italiane già alle prese con un settembre tormentato da incognite e rincari. Con agosto che volge al termine, le famiglie si trovano a programmare l’inizio della scuola, quest’anno più che i precedenti, alle prese con il caro scuola. Si tratta dell’ennesimo inciampo economico alla vita delle famiglie nel loro prendersi cura ed educare i figli». Per il presidente del Frum «le prospettive più fosche» riguardano le famiglie i cui figli frequenteranno la scuola secondaria «per i quali si stima, in media, una spesa di 1.200 euro pro capite per libri e corredo scolastico – prosegue la nota -. È necessario, oltre al cosiddetto “bonus libri”, per lo meno prevedere la detraibilità della spesa per le famiglie».

Il caro scuola non è una novità del 2023. Già lo scorso anno lo stesso Forum delle associazioni familiari ha sostenuto diverse famiglie con il progetto “Un euro a famiglia”. «Quest’anno complice l’inflazione, il peggioramento è sensibile e genera maggiori preoccupazioni – afferma ancora Bordignon -. Troppe famiglie, infatti, ci raccontano di non essere in grado di far fronte a questi aumenti, e quando ci riescono lo fanno da una parte con grandi difficoltà e rinunce di altro genere, dall’altra ingegnandosi con gruppi whatsapp per lo scambio e la donazione dei libri, mercatini dell’usato, acquisti di gruppo con il supporto delle amministrazioni locali. Queste spese eccessive, che mettono in crisi le famiglie, sono un evidente impedimentino all’effettivo esercizio del diritto allo studio, con il conseguente rischio della dispersione, o abbandono scolastico, di ragazzi tra i 16 e i 18 anni».

L’abbandono scolastico, sottolinea ancora il presidente del Forum, è «un boomerang che provoca danni sul lungo periodo: un’ipoteca sul futuro di un Paese che ha bisogno di giovani che ricevano una formazione umana e culturale di alta qualità per far fronte alla complessità crescente di questa nostra epoca. Investire su giovani e scuola vuol dire porre basi solide per il futuro delle nostre comunità e dell’intero Paese. Supportare le famiglie perché possano consentire ai figli di crescere umanamente e istruirsi è una questione di giustizia ma anche di investimento inderogabile. Servono azioni immediate a supporto, a cominciare dall’aumento del Fondo per il diritto allo studio, che oggi si attesta sui 130 milioni, alla previsione della detraibilità delle spese per l’acquisto dei libri» conclude Bordignon.

29 agosto 2023