Carlo Acutis, modello di «felicità»

I primi vespri della memoria liturgica del giovane beato con il cardinale De Donatis a Santa Angela Merici, con l'intronizzazione di tre reliquie. La festa per i giovani, sul tema Garden Island. L'invito del porporato: «Fate delle isole una rete, sullo stile del cammino sinodale»

Il volto sorridente e una luce brillante a fare da corona, in contrasto con i colori scuri della maglietta sportiva. Il volto di un ragazzo come tanti e, allo stesso tempo, «una figura di adolescente meravigliosa, la cui vita ci testimonia tanto». Così il cardinale Angelo De Donatis ha definito il giovane morto a 15 anni per una leucemia fulminante nel 2006, nel corso della celebrazione dei primi vespri della memoria liturgica del beato Carlo Acutis, ieri sera, 11 ottobre, nella parrocchia di Sant’Angela Merici. Guardando al ritratto del millennial beato che troneggiava sull’altare, il porporato ha spiegato di averlo ricevuto in dono «la scorsa estate da un pittore del Salento, unitamente a tre reliquie che la stessa mamma di Carlo gli aveva lasciato» e che, intronizzate ieri sera, verranno custodite proprio nella parrocchia a due passi da via Nomentana. Si tratta di un pezzetto di legno del letto, uno del lenzuolo che lo copriva quando morì e di un frammento del maglione che spesso indossava.

«Ascoltando le testimonianze di molti di voi in questo ultimo periodo – ha detto il vicario del Papa nella sua omelia rivolgendosi ai giovani presenti – è emerso il desiderio di avere dei modelli, delle persone autentiche che dicano che il Vangelo è ancora possibile da realizzare oggi. Desiderate adulti che vi sappiano guidare attraverso una certa autorevolezza di vita, ma forse è ancora più bello vedere un ragazzo della vostra età, molto simile a voi, una persona piena di felicità». Il cardinale ha assimilato «i suoi sogni, i suoi desideri e i suoi sentimenti» a quelli di ogni giovane, invitando ciascuno a «sognare cose grandi» perché «se ce l’ha fatta Carlo, potete farcela anche voi» e lo strumento per riuscire a realizzarsi, per vivere la “santità della porta accanto”, «è tradurre la parola “santo” e “santità”, che sembrano difficili e lontane, con felicità. Carlo trasmetteva entusiasmo ed entusiasmo, etimologicamente, vuol dire essere e rimanere in Dio».

Quindi, De Donatis ha invitato i giovani a chiedere per loro spazi e occasioni di incontro autentici. «Spronate gli adulti – genitori, educatori e catechisti – a offrire luoghi di aggregazione nei quali passa la vita vera», ha detto, auspicando che «la festa che vivrete nel “Puntogiovani” qui accanto alla chiesa sia un momento di accoglienza e non di giudizio, dove possiate respirare l’aria di casa, come in un luogo dalla porta sempre aperta». Dopo la Messa, infatti, il Servizio diocesano per la pastorale giovanile ha curato nel giardino della struttura delle Suore Orsoline adiacente alla parrocchia una festa per i giovani. Il tema scelto, “Garden islands”, «offre da un lato un richiamo biblico al giardino quale luogo di relazione tra Dio e l’uomo – ha spiegato il porporato – ma anche alla questione ecologica alla quale siete molto sensibili, mentre la parola isola rimanda al tempo di isolamento vissuto con la pandemia. Vi invito a fare delle isole una rete, sullo stile del cammino comune che il Sinodo, aperto domenica da Papa Francesco, ci invita a compiere».

La serata, che ha visto la partecipazione di quasi 300 giovani dai 13 anni in su, «è un momento di gioia e di speranza per una vera ripartenza oltre che voglia di novità», ha detto Camilla, 18 anni, della parrocchia di San Gaetano, nel quartiere Fleming. Negli stand, spazio per la cena, il divertimento della giocoleria, la musica con le band di giovani artisti ma anche per un momento di dialogo, alla luce di un filo di lampadine appeso tra i rami degli alberi e una tazzina di caffè condivisa a un tavolino. Tra i rami degli alberi si sono esibite anche alcune ballerine di danza aerea della scuola Gynnasium 91, con l’idea di offrire un nuovo punto di vista sulle cose, più ampio e completo.

Soddisfatto per «la bella risposta dei giovani» don Alfredo Tedesco, direttore del Servizio diocesano, che ha sottolineato come «altrettanto significativa è stata l’adesione al pellegrinaggio ad Assisi, sulla tomba di Carlo Acutis», in programma per sabato, 16 ottobre.

12 ottobre 2021