Caritas: una scuola di italiano nel centro di Monte Mario

L’iniziativa per gli ospiti della struttura di accoglienza raccontata dagli operatori dell’ostello “Don Luigi Di Liegro” nell’ultimo numero di “Gocce di Marsala”

Una scuola di italiano per gli ospiti della struttura di accoglienza della Caritas di Roma a  Monte Mario: è una delle iniziative promosse per “alleviare” il tempo del Covid-19 a quanti si trovano a vivere l’isolamento senza avere una casa. Un’attività che gli operatori dell’ostello “Don Luigi Di Liegro” raccontano nell’ultimo numero di “Gocce di Marsala” (il periodico dell’ostello), presentando anche le altre proposte realizzate con l’aiuto dei volontari per coloro che soggiornano nei centri.

Ed è proprio grazie a una volontaria del quartiere che, dallo scorso 1° marzo, tutti i lunedì, dieci studenti ospiti di Villa Monte Mario e di Villa Letizia si incontrano dalle 17.15 alle 18.30 per partecipare al corso di italiano. È solo un esempio della grande solidarietà dimostrata dagli abitanti della zona, i quali ogni giorno prestano servizio in Caritas con grande motivazione e spirito di condivisione. La scuola di italiano ha al centro il valore dell’intercultura e della costruzione di ponti tra le persone, attraverso l’apprendimento della lingua e della cultura italiana.

«Attraverso le parole – scrivono gli operatori -, viaggiamo all’interno della tradizione italiana, all’interno di una vita quotidiana che non è fatta solo di pasta, pizza e mandolino, all’interno di un popolo mediterraneo fatto di gente accogliente e solidale, che sa spazzare via le nuvole da questo cielo, che ormai da un anno sembra troppo grigio. Questa è un’opportunità per cercare, nel rispetto del distanziamento fisico e delle norme per la tutela della salute di ciascuno dei partecipanti, di restare forti – si legge ancora nel testo -. Perché se c’è una cosa che questa pandemia ci ha insegnato è che siamo tutti vulnerabili, nessuno escluso. Insieme, stiamo cercando di ripartire, piano piano, con pazienza e grande determinazione, convinti oggi più che mai che la relazione e l’incontro siano i più potenti motori del cambiamento sociale».

26 aprile 2021