Caritas Roma rafforza l’impegno per le famiglie in difficoltà

Buoni acquisto, pacchi alimentari e sostegno ad affitti e utenze. Dai centri di ascolto 70 richieste al mese, da marzo 300mila euro. Primi passi del Fondo Gesù Divino Lavoratore

Interventi urgenti per far fronte all’emergenza, accompagnati da progetti che guardano al futuro. Il reiterato invito di Papa Francesco a tendere la mano ai bisognosi trova concretezza nelle attività introdotte dalla Caritas di Roma. Il responsabile dell’area promozione umana dell’organismo pastorale, Massimo Pasquo, spiega che per far fronte all’emergenza economica aggravata da quella sanitaria sono stati studiati aiuti «su diversi livelli» per sostenere «i nuovi poveri». In Caritas da 24 anni, osserva che oggi «il profilo è cambiato. Ci sono nuove situazioni e nuovi territori impoveriti. Se prima l’indigenza era maggiormente legata all’immigrazione, ora è aumentata la richiesta di aiuto da parte di nuclei familiari italiani». Parallelamente alle Raccolte alimentari “di quartiere” cominciate sabato 21 novembre, la distribuzione di buoni acquisto, pacchi alimentari e somme di denaro per il pagamento di affitti e utenze, sono stati avviati tirocini e corsi di formazione «per prepararsi a una fase di ricostruzione più attiva».

Nel dettaglio, Pasquo spiega che fino a oggi, grazie al sostegno di Fondazione Roma, «sono stati distribuiti oltre 200mila euro in buoni pasto a chi ha subito restrizioni economiche. Inoltre, tante famiglie si rivolgono ai 5 empori cittadini e le parrocchie non servite dagli empori vengono rifornite con pacchi alimentari ». Da marzo è attivo il Fondo anticrisi che prevede «contributi una tantum di massimo 500 euro. Dai centri di ascolto territoriale arrivano circa 70 richieste al mese e ad oggi sono stati erogati 300mila euro». Da giugno è stato istituito per volontà di Papa Francesco il Fondo Gesù Divino Lavoratore al quale hanno aderito la Regione Lazio e Roma Capitale. «È la struttura portante dei progetti – rimarca Massimo Pasquo -. Grazie al lavoro di 600 volontari formati appositamente, e impegnati nei 94 presidi territoriali di ascolto che fanno riferimento ai 90 centri di ascolto parrocchiali, sono state stilate 107 candidature, erogati 60mila euro e impegnati 70mila euro. Chi accede al Fondo instaura una relazione di accompagnamento con gli operatori. Non ci si limita a erogare contributi economici per superare la fase emergenziale ma si propongono tirocini lavorativi e finanziamenti di microprogetti di autoimprenditorialità per guardare al dopo con speranza».

23 novembre 2020