Caritas italiana in visita in Anatolia

Il direttore don Pagniello: «Lo scopo è dire a questa terra: non siete soli». Il punto della situazione, dopo il terremoto del 6 febbraio 2023, che ha colpito anche la Siria

«Scopo della visita è dire a questa terra: non siete soli!». Il direttore di Caritas italiana don Marco Pagniello spiega così il senso della presenza, in questi giorni, di una delegazione dell’organismo pastorale in Turchia, per uno scambio di informazione dopo il terremoto che alle 4.17 del 6 febbraio scorso ha devastato Turchia e Siria, causando in tutto 57.700 vittime accertate. Con lui ci sono anche don Antonio De Rosa, assistente di studio, e Laura Stopponi, dell’équipe Europa.

L’incontro con i responsabili di Caritas Anatolia si è svolto a Iskenderun (Alessandretta). Nel territorio dell’Anatolia si contano almeno 3.200 palazzi da demolire e 900 da mettere in sicurezza. Molte le famiglie che vivono ancora in tende o container, con enormi disagi, dopo aver perso, oltre a casa e lavoro, anche i propri affetti. Grazie alla grande solidarietà ricevuta, tanto è stato fatto ma tanto c’è ancora da fare. Si fatica a rimuovere le macerie, che sono causa di grande inquinamento per le polveri emanate, ed è pesante l’emergenza sanitaria data l’assenza di acqua potabile in molte località, accompagnata dal caldo insopportabile. «Caritas italiana accompagna da tempo questa Chiesa – afferma don Pagniello -; continuiamo a farlo ancora di più in questo difficile momento, attraverso la presenza dei nostri operatori, qui a lavorare con voi, e rispondendo, stando in Italia, alla nostra vocazione di advocacy e di animazione».

12 luglio 2023