Caritas internationalis accanto ai civili nel Nagorno-Karabakh

Il segretario generale Dutton: «Coloro che fuggono da questa crisi devono ricevere assistenza umanitaria». L’appello a Ue e Nazioni Unite: «Intensificare il sostegno»

Sono più di 60mila, a oggi, gli armeni del Nagorno-Karabakh fuggiti dalla regione a causa del blocco in atto da 9 mesi e dell’offensiva militare condotta dall’Azerbaigian lungo il confine, il 19 settembre scorso. Dalla loro parte si schiera Caritas internationalis. «Qualsiasi aggressione ai danni dei civili è inaccettabile – sottolinea il segretario generale Alistair Dutton -. Coloro che fuggono da questa crisi devono ricevere assistenza umanitaria. La protezione degli sfollati deve essere assicurata e i loro diritti, inclusi quelli di un passaggio sicuro e della libertà di movimento, devono essere pienamente rispettati. Le persone – aggiunge – devono essere libere di rimanere nelle proprie case e chi è fuggito deve poter tornare se lo desidera».

Caritas Armena è presente nella regione al confine meridionale, da dove gli sfollati stanno entrando in Armenia, così come in altre quattro regioni del Paese e nella capitale Yerevan. L’organizzazione continua a monitorare la situazione e ha iniziato a rispondere alle esigenze degli sfollati in conformità ai principi umanitari, forte dell’esperienza maturata nella risposta alle emergenze del conflitto del 2020 tra Armenia e Azerbaigian. «Le Caritas nazionali membro di Caritas Europa hanno immediatamente iniziato a mobilitare fondi e sono regolarmente in contatto con la Caritas Armena per accompagnarla nella propria risposta umanitaria», spiega Maria Nyman, segretario generale di Caritas Europa.

Caritas Internationalis e Caritas Europa invitano quindi tutte le parti interessate a rispettare il diritto umanitario internazionale e a garantire la sicurezza e i diritti degli sfollati durante il loro viaggio, fornendo loro l’assistenza necessaria al loro arrivo. Tutto questo, in una situazione di grave insicurezza alimentare e senza possibilità di accesso a elettricità e acqua in tutto il Nagorno-Karabakh. «In questo momento cruciale, è anche essenziale che l’Unione europea e le Nazioni Unite intensifichino il loro sostegno alla risposta umanitaria nel Nagorno-Karabakh e in Armenia, con particolare attenzione e finanziamenti destinati agli attori umanitari locali che sono in grado di rispondere efficacemente e rapidamente alla situazione e di aiutare chi ne ha bisogno», sottolinea Gagik Tarasyan, direttore esecutivo di Caritas Armena.

28 settembre 2023