Carità, via maestra per evangelizzare

Presentato dal cardinale vicario Agostino Vallini il programma della Caritas diocesana. Cinque proposte alle parrocchie: «Tirar fuori dal cuore delle persone tutto l’amore possibile. Siamo al mondo per aiutarci»

«Il cammino di fede non è autentico se non si trasforma in un cammino di carità». Così il cardinale Agostino Vallini ha presentato il programma pastorale della Caritas diocesana di Roma durante l’assemblea che si è svolta venerdì 24 nella sala Tiberiade del Seminario Maggiore. Davanti a una folta rappresentanza di animatori parrocchiali e volontari dei centri di ascolto, il cardinale ha sottolineato i tratti salienti delle iniziative dell’organismo diocesano, proponendo «la carità come la via maestra per l’evangelizzazione, in modo particolare del mondo giovanile». Per il vicario del Santo Padre, la Caritas deve «tirar fuori dal cuore delle persone tutto l’amore possibile, affinché cresca sempre più la coscienza che siamo al mondo per aiutarci».

E proprio ai giovani si rivolgono le cinque proposte che la Caritas presenta quest’anno alle comunità parrocchiali: «La carità va a scuola», per la sensibilizzazione al volontariato ed esperienze di servizio rivolti a studenti delle scuole superiori e gruppi del dopo cresima; «Una sola famiglia umana, cibo per tutti», la campagna contro la fame auspicata da Papa Francesco e promossa dalla Caritas Internazionale che a Roma prevede collette alimentari in cui coinvolgere i gruppi e le associazioni, gli orti solidali come terapie relazionali, progetti per il recupero delle eccedenze di cibo dalle mense e dai ristoranti; «La comunità incontra gli anziani», per promuovere, a livello parrocchiale, l’incontro intergenerazionale; «(S)Lottiamo contro l’azzardo» con iniziative di sensibilizzazione nell’ambito delle parrocchie e dei gruppi giovanili; «La rete diocesana dei centri di ascolto», programmi e iniziative per il coordinamento e la formazione tra gli animatori parrocchiali.

Tutte proposte, ha detto il cardinale Vallini, che «consentono di incarnare il Vangelo e imparare uno stile di vita da vivere sempre e dovunque. Educare testimoniando è la bussola dell’azione della Caritas nelle sue molteplici articolazioni». Il direttore della Caritas, monsignor Enrico Feroci, ha voluto ricordare Papa Paolo VI, proclamato beato domenica scorsa, che fondò la Caritas affidandole un mandato «di azione prevalentemente pedagogica». «L’impegno caritativo – ha detto il direttore – non deve consistere esclusivamente in attività assistenziali o di promozione; il cuore della nostra azione ci richiama all’essenza stessa dell’essere cristiani».

Per monsignor Feroci, le proposte dell’anno promosse in collaborazione con gli Uffici Catechistico, Migrantes, Missionario e Scuola del Vicariato, «sono un ulteriore cammino verso quella pastorale unitaria che deve caratterizzare le nostre comunità. Ogni organismo non può vivere di forza propria senza confrontarsi con gli altri, perché la Caritas, risposta concreta ai bisogni delle povertà nuove e vecchie, è solo una parte rispetto all’animazione complessiva della comunità cristiana sul territorio». All’incontro è intervenuto anche don Luciano Meddi, docente all’Università Urbaniana, curatore di una delle proposte del programma Caritas: «La testimonianza della carità – ha detto – è lo scopo principale dell’iniziazione cristiana».

 

27 ottobre 2014