Carceri: al via il primo corso di formazione per operatori volontari

Promosso da Isola Solidale, Ozanam e Co.nosci, ha lo scopo di creare un’osmosi tra le strutture di detenzione e l’esterno

Promosso da Isola Solidale, Ozanam e Co.nosci, ha lo scopo di creare un’osmosi tra le strutture di detenzione e l’esterno

Creare un’osmosi tra le strutture carcerarie e l’ambiente sociale esterno attraverso la formazione di volontari che andranno ad operare all’interno delle struttre di detenzione. Isola Solidale, Fondazione Ozanam e l’associazione Co.nosci organizzano, sabato alle 10 in via Ardeatina, il primo corso di formazione per gli operatori volontari del carcere. Interverranno, tra gli altri, Rita Visini, assessore alle Politiche sociali della Regione Lazio, Rossella Santoro, direttore del carcere di Rebibbia “Nuovo Complesso”, don Nicola Cavallaro, cappellano del carcere di Rebibbia, il giornalista Orazio La Rocca e Francesco Falleroni, segretario generale di Ozanam.

Gli appuntamenti avranno come
protagonisti alcuni esperti nel campo dell’organizzazione delle strutture carcerarie, del volontariato, della medicina penitenziaria, della salute mentale, della normativa giudiziaria. L’idea di base, come si legge in un comunicato, «è quella di creare un un’osmosi tra le strutture carcerarie e l’ambiente sociale esterno. Proprio per questo i volontari potranno acquisire gli elementi basilari sulla normativa carceraria, sui problemi sanitari e psicologici dei detenuti, sull’organizzazione penitenziaria».

Inoltre, i volontari verranno formati per realizzare all’interno del carcere, insieme ai detenuti, alcune attività ludico-espressive. In particolare verrà allestito un Musical, in cui verranno proposti momenti di recitazione, di ballo e di canto oltre che alla realizzazione e all’allestimento dei costumi e delle scene. «Per la persona autrice di reato – spiega Alessandro Pinna, presidente dell’Isola Solidale – è fondamentale che, durante la detenzione, si vengano a creare dei collegamenti con l’esterno in modo da rendere più facile il reinserimento nell’ambiente una volta terminata la pena».

«In tale contesto – aggiunge Pinna
– i volontari possono dare un contributo determinante per costruire il collegamento Carcere-Territorio, ma siamo convinti che, prima di svolgere la propria opera in contatto con i detenuti, debbano essere formati e organizzati adeguatamente. Ed è proprio questa la finalità del nostro corso di formazione nella convinzione che il volontariato è efficace ed utile quando alla base c’è una profonda ed adeguata formazione».

 

10 marzo 2017