Cappella Cornaro, torna a splendere l’Estasi di Santa Teresa

Riporatata alla luce una nuvola di stucco della scultura di Bernini. Il vicario dei Carmelitani Borrell: «Bel regalo nel V centenario della santa»

Riporatata alla luce una nuvola di stucco facente parte della scultura di Bernini. Il vicario dei Carmelitani Agustì Borrell: «Un bel regalo al culmine dei festeggiamenti per la santa»

Scoperta e riportata alla luce una nuvola in stucco facente parte della Transverberazione di Santa Teresa, scultura del Bernini, che era stata ridipinta di giallo e nero per creare una cornice intorno all’opera. È questa la novità più importante del restauro della Cappella Cornaro con l’Estasi di Santa Teresa D’Avila presentato ieri mattina nella chiesa Santa Maria della Vittoria, affidata ai padri Carmelitani Scalzi, ordine fondato proprio da Santa Teresa di Gesù. Il restauro ha richiesto sei mesi di lavoro. Torna così all’antico splendore la cappella realizzata da Gian Lorenzo Bernini tra il 1647 e il 1651 su incarico del cardinale Federico Cornaro che vi è sepolto dal 1653.

L’Estasi di Santa Teresa è tra le sculture più famose del Bernini e, a detta dello stesso, è la più bella come riportano alcune biografie dello scultore toscano. Rappresenta, in pregiatissimo marmo di Carrara, la visione avuta dalla mistica spagnola, raccontata nel dettaglio nella sua autobiografia, dell’angelo che le trafigge il cuore con una freccia ardente: il matrimonio spirituale con Dio. «Prima di realizzare la scultura, diventata poi un capolavoro, Bernini ha letto, studiato, commentato con i carmelitani di quel tempo la visione mistica raccontata da Santa Teresa», ha detto padre Rocco Visca, rettore di Santa Maria Della Vittoria.

Quest’anno ricorre il V° centenario della nascita della santa e si sono svolte in tutto il mondo, in particolare in Spagna, varie celebrazioni religiose e culturali. «Questo restauro arriva come un bel regalo al culmine dei festeggiamenti per santa Teresa – ha detto il vicario generale dei Carmelitani scalzi, padre Agustì Borrell -. Bernini è riuscito a rendere corporale un’esperienza spirituale di Santa Teresa».

La chiesa appartiene al Fondo Edifici di Culto che a Roma mantiene altre 70 chiese tra le quali Santa Croce e Santa Maria Maggiore. «In ognuna è custodito un capolavoro – ha detto il direttore centrale Angelo Carbone -. Mi reputo una persona fortunata perché ho potuto ammirare da vicino opere e sculture che poche persone, esclusi i restauratori, possono vedere».

Lo smog, la polvere e le infiltrazioni d’acqua avevano oscurato lo splendore della cappella nella quale sono scolpiti, ai lati della statua, due palchetti con i membri della famiglia Cornaro. «L’ultimo intervento di restauro risaliva a venti anni fa – ha detto Daniela Porro, segretario regionale del ministero dei Beni e delle attività culturali e del Turismo per il Lazio -. È stato ripulito anche il pavimento e il paliotto che rappresenta l’ultima cena». I lavori di restauro sono stati eseguiti da Sante Guido e Giuseppe Mantella sotto la direzione di Lia Di Giacomo.

«La nuvola ritrovata e voluta dal Bernini vicino al basamento è sicuramente la novità più importante del restauro – ha detto Di Giacomo -. Le nostre ricerche proseguono per capire quando è stata stuccata e ridipinta». I due restauratori hanno spiegato che «non bastava una spolverata perché la cappella era in pessime condizioni. Per riportare all’antico splendore la statua abbiamo effettuato indagini con l’ultravioletto e il microscopio», ha detto Mantella. Guido invece si è occupato principalmente del restauro del paliotto del quale ancora non si conosce l’autore.

27 novembre 2015