“Canzone per un’amica”, l’omaggio di Guccini a una vittima della strada

Un grande brano sull’amicizia, del 1967, scritto per ricordare una donna morta in un incidente e inserito nel suo album di esordio

La morte di due adolescenti investite da un’automobile a Roma pochi giorni prima di Natale ha scosso la città e riproposto il dramma delle vittime della strada e delle loro famiglie. Una vera tragedia nazionale, in questi giorni in primo piano sui media anche per il grave incidente in Alto Adige e per altre sciagure in altre regioni. Solo a Roma si sono verificati centoventimila incidenti negli ultimi quattro anni, oltre trentamila nel corso del 2019: oltre 100 con esito mortale, con circa 13mila feriti. Un vero e proprio bollettino di guerra. A farne le spese soprattutto i pedoni, come le due adolescenti di Corso Francia.

Proprio a una donna vittima della strada è dedicata la celebre “Canzone per un’amica” che apriva i concerti di Francesco Guccini e che il cantautore emiliano pubblicò nel suo primo album, “Folk beat n. 1”, nel marzo 1967. Lo stesso Guccini ricorda che aveva praticamente finito di registrare l’album quando venne a sapere della morte della sua amica Silvana Fontana, che frequentava un bar di Modena e che era rimasta coinvolta in un incidente stradale lungo l’Autostrada del Sole. Il cantautore tornò a Pàvana e scrisse “In morte di S. F.” (il primo titolo con cui era nota la canzone), che fu aggiunta in extremis al suo lavoro di esordio e che segnò la sua carriera. La canzone fu subito apprezzata dal leader dei Nomadi, il compianto Augusto Daolio, che la incise l’anno successivo con il suo gruppo.

Un grande brano sull’amicizia, che ancora commuove ed emoziona. Quanto al testo, c’è poco da commentare. È solo da riascoltare. Con quel sorriso che suggella il finale. «Voglio però ricordarti com’eri, pensare che ancora vivi, voglio pensare che ancora mi ascolti e che come allora sorridi».

7 gennaio 2020