Canonici regolari lateranensi: 200 anni di storia

Aperte le celebrazioni per il bicentenario. Nel nome, la sintesi del loro cammino. A giugno un convegno nella Sala capitolare afferente a San Pietro in Vincoli

Si è aperto lo scorso 16 ottobre l’anno giubilare per l’ordine religioso dei Canonici regolari del Santissimo Salvatore lateranense, in occasione del bicentenario dall’unione tra i Canonici regolari della congregazione lateranense e quelli della Congregazione del Santissimo Salvatore, avvenuta nel 1823 ad opera dell’abate Vincenzo Garofali dopo le soppressioni napoleoniche. In particolare, spiega don Franco Bergamin, abate generale dei Canonici regolari lateranensi, «nel 1823 fu indetta a San Pietro in Vincoli una Dieta che portò, il 28 giugno, alla fusione delle due Congregazioni, quella dei Lateranensi e quella dei Renani».

Per questo «stiamo organizzando per il prossimo giugno un convegno nella Sala capitolare afferente a San Pietro in Vincoli, al Colle Oppio, dove la nostra presenza è antica e dove ci sono le nostre origini – fa sapere l’abate -. Oggi quegli ambienti sono stati ceduti alla Sapienza ma in occasione del Giubileo torneremo in quel luogo legato alla nostra storia e alla nostra tradizione». Prevista anche una solenne celebrazione, «presieduta dal cardinale Zuppi – continua il sacerdote -, nella basilica di San Giovanni in Laterano, a cui ci lega un servizio lungo due secoli». A Roma l’ordine religioso è presente inoltre nelle parrocchie di Sant’Agnese e San Giuseppe, entrambe su via Nomentana.

I Canonici regolari lateranensi «già nel loro nome portano la sintesi della loro storia – spiega Bergamin -: “canonici” perché iscritti nel canone della Chiesa locale, “regolari” perché abbiamo adottato la Regola di sant’Agostino, riproponendo la vita comune tra i sacerdoti nel servizio parrocchiale, e “lateranensi” perché abbiamo servito la Chiesa che è Madre di tutte le Chiese». Ancora, l’abate generale spiega come i Canonici regolari lateranensi «partecipano del sacerdozio di Cristo, Salvatore del mondo», e lo esercitano nella vita religiosa comune per servire il popolo di Dio «al fine di edificare il Corpo di Cristo, che è la Chiesa». L’Ordine canonicale prevede diversi tipi di apostolato: dal culto liturgico alla predicazione della Parola di Dio, dalle attività parrocchiali all’educazione della gioventù e fino alle missioni.

I Canonici regolari sono presenti non solo in Italia «ma anche in Europa con le province di Francia, Belgio, Olanda e Polonia – spiega l’abate generale – e ci sono poi le province ispano-americana, brasiliana e argentina». Ogni comunità, in occasione di questo Giubileo «è invitata a riscoprire le figure di lustro del nostro ordine e a riscrivere la storia di questi confratelli che hanno lasciato un segno oltre che la storia delle diverse strutture e case – le parole di Bergamin – così da ripercorrere quanto si è fatto e vissuto». Primariamente, infatti, «questo anno giubilare è un’occasione propizia per ringraziare Dio per i doni che ci ha elargito – dice ancora l’abate generale – ed è anche uno strumento di rinnovamento per noi, ancora di più nel contesto del Sinodo che la Chiesa sta vivendo, quale occasione di unità e per ritrovarci insieme». In programma anche momenti di preghiera aperti ai laici che vivono le comunità parrocchiali dove i Canonici regolari lateranensi prestano il loro servizio.

25 ottobre 2022