Campus Bio-Medico firma accordo per progetto di cooperazione in Tanzania

Intesa per migliorare educazione alimentare, salute e igiene degli abitanti. Dodici studenti dell’ateneo già impegnati in attività di studio-volontariato

L’Università Campus Bio-Medico di Roma ha siglato un accordo (“Memorandum of Understanding”) per intraprendere, nei prossimi 5 anni, un progetto di cooperazione internazionale in Tanzania dedicato allo sviluppo di progetti educativi sul fronte agro-alimentare e per la creazione di micro-imprese agricole in un quadrante particolarmente povero e arretrato del Paese africano, che gravita attorno al monastero benedettino di Mvimwa (100 chilometri dal lago Tanganica).

L’accordo, sottoscritto in co-partnership
con il Consiglio per la Ricerca in agricoltura e l’analisi dell’economia agraria (CREA), l’Università di Parma, l’Associazione Golfini Rossi onlus e due atenei africani, la Strathmore University (Kenya) e la St. Joseph University (Tanzania), consentirà – spiega una nota – «di approfondire scientificamente le abitudini alimentari dei circa 20mila abitanti della zona, che comprende 10 villaggi limitrofi al monastero, per sviluppare progetti di educazione alimentare e alla salute e di dotare i villaggi dei mezzi in grado di migliorare le possibilità di reperimento, produzione, utilizzo e conservazione degli alimenti».

Tra il personale sanitario dei partner
coinvolti, l’ospedale pubblico del capoluogo e i dispensari dei villaggi, viene spiegato, è nata una proficua collaborazione sui temi di malnutrizione e di salute. La “pappa di Parma”, una formulazione a base di alimenti tipici africani ideata dall’Università di Parma, è stata proposta come utile alternativa per la malnutrizione infantile. L’obiettivo è anche quello di favorire la nascita di micro-imprese agricole e di incentivare la bio-edilizia per incidere positivamente sulla qualità della vita della popolazione.

Per i prossimi 5 anni questo distretto dell’Africa centro-orientale diventerà una sorta di grande “laboratorio sperimentale” con progetti di ‘alfabetizzazione’ nutrizionale, igienico-sanitaria e agraria, anche mediante l’utilizzo di mezzi di comunicazione come radio e web. In realtà il lavoro è già partito nei mesi scorsi grazie alla collaborazione di 12 studenti del Campus, impegnati in attività di studio-volontariato in Tanzania.

 

9 novembre 2017