Campidoglio, Frongia indagato per corruzione

L’ambito è sempre il filone d’inchiesta sullo Stadio della Roma. Fedelissimo di Raggi, si è autosospeso dal M5S e ha rimesso le deleghe allo Sport nelle mani del sindaco

A 24 ore dall’arresto per corruzione del presidente dell’assemblea capitolina Marcello De Vito, il filone d’inchiesta sul nuovo Stadio della Roma porta un’altra scossa nella giunta Raggi: il fedelissimo Daniele Frongia indagato per corruzione. «Per una questione di opportunità politica – scrive Frongia in una nota -, nel rispetto del M5S, degli attivisti e di chi ci sostiene ogni giorno, ma soprattutto nel rispetto degli stessi principi che mi spinsero molti anni fa ad aderire al Movimento, una forza politica trasparente e in cui credo fermamente, ho deciso di auto sospendermi dal M5S e di riconsegnare le deleghe attribuitemi dal sindaco Virginia Raggi in qualità di assessore allo Sport di Roma Capitale».

Dimissioni secche, che però lasciano l’equilibrio ancora instabile. Tocca al sindaco infatti accettarle o meno. La decisione arriverà, presumibilmente, la prossima settimana, quando la posizione di Frongia sarà più chiara. Secondo i due avvocati Alessandro Mancori ed Emiliano Fasulo – gli stessi che hanno difeso Raggi nel processo per falso – «la posizione del nostro assistito sarà definita a breve con una richiesta di archiviazione». Per il momento dunque Frongia resta “sospeso”, come stabilito dal sindaco nel summit serale in Campidoglio con i fedelissimi. Intanto il leader dei 5 Stelle di Maio si è fatto sentire con la prima cittadina della Capitale, inviando a Palazzo Senatorio due emissari: il capo staff Max Bugani e il deputato romano Francesco Silvestri. La tensione comunque resta alta. A doverla stemperare, il neo presidente dell’aula Giulio Cesare Enrico Stefàno.

22 marzo 2019