Camera di Commercio, la prima donna in giunta

È Maria Fermanelli, della Cna. Il presidente Tagliavanti: «È la prima volta dopo 140 anni. Abbiamo fatto un pezzetto di storia di questo ente»

È Maria Fermanelli, della Cna, eletta con 1 voto. Il presidente Tagliavanti: «È la prima volta dopo 140 anni. Abbiamo fatto un pezzetto di storia di questo ente»

Il Consiglio della Camera di Commercio di Roma ha eletto i quattro membri che affiancheranno il presidente Lorenzo Tagliavanti alla guida dell’ente. E tra loro, per la prima volta, c’è anche una donna: è Maria Fermanelli, della Confederazione nazionale dell’artigianato, eletta con 1 voto su un totale di 22, per il settore Artigianato. Con Valter Giammaria, presidente di Confesercenti (11 voti), scelto per il settore Commercio, e Luciano Mocci, direttore generale di Federlazio (7 voti) per il settore Industria, compone la nuova giunta della Camera di Commercio.

«Oggi – il commento del presidente Tagliavanti – è la prima volta dopo 140 anni che una collega imprenditrice entra nella giunta della Camera di Commercio. Oggi abbiamo fatto un pezzettino della storia di questo ente». Un segnale positivo di cui, osserva, c’è bisogno: «Dobbiamo dire alla città che Roma, che il Paese ce la può fare, dobbiamo dare coraggio alle 530 mila imprese iscritte alla Camera. Dobbiamo mettere al centro della nostra attenzione l’imprenditore. Io sono per l’economia che ha al centro l’uomo e non la ricchezza. Non dobbiamo fare la Camera della crisi, delle polemiche, del passato, ma la Camera del futuro».

Parola d’ordine, dunque: innovazione. «Bisogna portarla nel corpo anche tradizionale dell’economia romana», rileva Tagliavanti, che tra le priorità elenca, al secondo posto, l’accesso al credito: «Non possiamo più essere soli. Su questo dobbiamo fare grande un accordo con la Regione e non solo, dobbiamo collaborare con gli altri palazzi». Quindi il presidente si sofferma sulla crescita di illegalità e criminalità, «frutto avvelenato della crisi», così come la mancanza di sicurezza. Fenomeni, questi, dovuti certamente alla crisi economica ma anche «all’incapacità dell’istituzione pubblica e all’incapacità culturale dei romani di contenere questo fenomeno». Proprio per questo, il primo atto politico della giunta, osserva ancora Tagliavanti, sarà «costituire la Camera di Commercio di Roma come parte civile per quanto riguarda il processo di Mafia Capitale».

Un’ultima riflessione riguarda il Giubileo, che il presidente definisce «una pagina fondamentale». Occorre «mettere gli imprenditori romani in condizione di dire cosa stanno facendo per aumentare la ricettività, dare informazioni, accogliere, perché quando un pellegrino arriva a Roma non incontra il sindaco ma i commercianti e le attività del territorio».

18 settembre 2015