761mila bambini sfollati internamente nei Caraibi a causa delle tempeste tra il 2014 e il 2018: il periodo di 5 anni più caldo mai registrato. È il dato che arriva dal nuovo rapporto Unicef/serie Child Alert, che fornisce una fotografia impietosa: il numero stimato di bambini sfollati a causa delle tempeste e delle inondazioni nelle isole dei Caraibi è aumentato di sei volte nel quinquennio preso in considerazione. Si tratta di un aumento di quasi 600mila bambini, rispetto ai 175mila minori sfollati nel quinquennio precedente, dal 2009 al 2013.

Per il direttore generale Unicef Henrietta Fore, «questo rapporto ricorda con forza che la crisi climatica è una crisi dei diritti dei bambini. I piccoli dei Paesi soggetti a tempeste e inondazioni nel mondo sono tra i più vulnerabili, perché le loro vite e i loro diritti potrebbero essere colpiti. Stanno già sentendo gli effetti del cambiamento climatico – prosegue -, quindi i governi e la comunità internazionale dovrebbero agire ora per mitigarne le conseguenze più devastanti».

Stando ai dati del rapporto, la causa principale dell’aumento dello sfollamento forzato è stata una serie di cicloni tropicali catastrofici o uragani che hanno colpito la regione tra il 2016 e il 2018, tra cui quattro tempeste di categoria 5 e due tempeste di categoria 4. Solo nel corso del 2017 più di 400mila bambini delle isole dei Caraibi sono stati costretti a sfollare a causa degli uragani. «Senza un’azione urgente per mitigare gli effetti del cambiamento climatico – le parole di Fore -, la crescente percentuale di gravi tempeste potrebbe portare a livelli altrettanto elevati di sfollamento forzato nei prossimi decenni».

6 dicembre 2019