Caldo e sole, i pericoli dell’estate

L’approfondimento con il geriatra Francesco Landi del Gemelli sui problemi legati alle alte temperature: «Monitorare le patologie degli anziani»

L’approfondimento con il geriatra Francesco Landi del Gemelli sui problemi legati alle alte temperature: «Monitorare le patologie degli anziani»

Il vero problema per gli anziani con il caldo è la gestione delle varie patologie, che vanno monitorate e tenute ancora di più sotto controllo, come spiega Francesco Landi, primario dell’unità operativa di Riabilitazione geriatrica al Gemelli.

Professore, quali sono le patologie più a rischio?

Uno dei gruppi più diffusi di malattie sono quelle cardiovascolari. La stragrande maggioranza degli anziani soffre in particolare di ipertensione arteriosa. Il paziente è abituato ad assumere la stessa terapia anti-ipertensiva che segue durante tutto l’anno. Con il caldo si verifica però una vasodilatazione periferica e una dispersione di liquidi, quindi la pressione tende ad abbassarsi. I farmaci ipertensivi possono dunque provocare un abbassamento eccessivo della pressione.

Con quali conseguenze?

Non sono infrequenti in questo periodo i casi di sincope: quando cioè si verifica un abbassamento molto brusco della pressione, per cui il sangue non è arrivato in maniera adeguata al cervello, il paziente ha una caduta con perdita di coscienza.

Cosa fare per evitare il rischio?

Se il paziente comincia ad avere un senso di stanchezza, di mancamento, bisogna controllare la pressione. Se è più bassa, bisogna andare subito dal medico per modificare la terapia. Generalmente in questo periodo la terapia va diminuita per dosaggio. Inoltre, per chi segue più terapie, qualche farmaco eventualmente può essere sospeso.

E per chi soffre di malattie respiratorie?

Molto spesso questi pazienti, nell’esigenza di trovare un ambiente più favorevole, sono spinti verso luoghi con l’aria condizionata. Per certi versi è quello che anche noi auspichiamo. Però, lo sbalzo repentino di gradi è una situazione che può mettere a rischio il paziente.

Altra piaga sono poi le malattie metaboliche…

Con l’arrivo del caldo, c’è un rischio sia per l’iper che per l’ipoglicemia. Molti diabetici scompensano perché riducono per esempio l’introito alimentare. Si comincia a mangiare meno pasta e pane, ad assumere quindi meno carboidrati, e si mantiene però la stessa dose di insulina che si assumeva durante l’anno. In questo modo però si rischia un’ipoglicemia. Al contrario, per chi soffre di iperglicemia, c’è il rischio che il paziente, per contrastare il caldo, possa iniziare ad introdurre bevande zuccherate, che possono causare uno sbalzo verso l’alto. Come per gli altri due gruppi di malattie, queste situazioni diventano pericolose perché se il paziente è solo, rischia di cadere. In questo periodo stiamo notando infatti un aumento delle cadute con frattura di femore.

Gli anziani in genere assumono numerosi farmaci al giorno. Quali effetti può avere il caldo?

Quando si prendono più farmaci insieme, il rischio di reazioni avverse negli anziani è aumentato non per il farmaco singolo e in sé ma per le interazioni fra i vari farmaci. Questo perché, per esempio, nel paziente si può creare una sorta di disidratazione: si beve di meno o come prima ma si suda molto di più.

Cosa consiglia in generale?

Il caldo è un pericolo notevole, però l’azione diretta del sole durante le ore calde lo è molto di più perché può portare al colpo di calore. Ecco perché consigliamo di modificare le abitudini: uscire presto la mattina, fare una passeggiata anche alle 7, e poi rientrare per le 8-8.30. Prima di uscire di nuovo occorre aspettare almeno fino alle 7 di sera. Poi, mangiare in modo leggero e idratarsi il più possibile, eventualmente attraverso alimenti che contengono acqua, in particolare frutta e verdura.

 

13 luglio 2015