Calcio in lutto per la morte di Davide Astori

31 anni, il capitano viola si è spento a Udine nella notte tra sabato 3 e domenica 4 marzo, stroncato all’improvviso presumibilmente da un arresto cardiocircolatorio. Rinviata la 27ª giornata di campionato

Era in ritiro con la squadra a Udine, per giocare alla Dacia Arena. È deceduto nel sonno il capitano della Fiorentina Davide Astori, ritrovato senza vita nella sua camera d’albergo ieri mattina, 4 marzo: il massaggiatore era salito a cercarlo, dato che non si era presentato a colazione. Il suo corpo è stato quindi trasportato all’obitorio di Udine Santa Maria della misericordia in attesa di un esame preliminare. Si era sottoposto alle visite di controllo di routine per ogni squadra di serie A appena 4 giorni prima: niente di irregolare. Per il procuratore capo di Udine Antonio De Nicolo «l’idea è che il giocatore sia deceduto per un arresto cardiocircolatorio per cause naturali. È strano però che succeda una cosa del genere a un professionista così monitorato senza segni premonitori».

Rinviato, in segno di rispetto, tutte le partire della 27ª giornata di campionato, di serie A e B. Oggi, 5 marzo, la riunione informale in Lega per decidere le date dei recuperi. 14 presenze in azzurro, il difensore era sul punto di rinnovare il contratto con la Fiorentina, con la quale avrebbe concluso la carriera. Il presidente Andrea Della Valle: «Una tragedia immensa. Era un vero capitano, è stato il primo a credere in questa ripartenza. Ci mancherà per sempre. A tutti noi, a tutta Firenze».

Nato a San Giovanni Bianco (Bergamo) il 7 gennaio del 1987, difensore centrale, Astori si era formato nelle giovanili del Milan. Dopo un anno alla Cremonese aveva giocato dal 2008 al 2014 con il Cagliari, per poi disputare una stagione con la Roma ed infine approdare tre anni fa alla Fiorentina. In Nazionale ha disputato 14 partite segnando un gol. «Un professionista esemplare e un uomo apprezzato nell’ambiente»: così lo ricorda don Alessio Albertini, consulente ecclesiastico nazionale del Csi oltre che «appassionato di calcio», come si definisce. «Davanti alla morte c’è sempre il silenzio», afferma, evidenziando davanti a questa vicenda la necessità di «riflettere sulla serietà della vita, sull’importanza di non sciupare nulla di quello che ci regala». Significativa, per il sacerdote, la scelta di fermare il campionato: «È un forte richiamo. In passato il calcio si è fermato poche volte – ricorda -. È un bel segnale: gli interessi economici legati al pallone possono attendere di fronte a una vita spezzata».

Su twitter il saluto dell’As Roma. «L’ASRoma si unisce al dolore del mondo del calcio per la scomparsa di Davide Astori. Sconvolti dalla tragica notizia, dirigenti, calciatori e tutti i dipendenti  della società si stringono attorno al dolore della sua famiglia».

«Davide era un ragazzo bravo, meraviglioso, una persona umile e gentile, di uno stile unico. Una persona rara, non solamente nel mondo del calcio ma in questa società». Don Massimiliano Gabbricci, cappellano della Fiorentina oltre che della Nazionale di calcio, non nasconde l’emozione e il dolore: «Ci mancherà veramente tanto. Era una persona autentica, viveva il mondo del calcio come tutta la sua vita in modo vero, sincero». Alla Fiorentina, ricorda, si era fatto apprezzare oltre che per le sue doti in campo anche per la sua serietà e affidabilità, che dall’inizio di questa stagione gli avevano fatto meritare la fascia di capitano. A 31 anni, era considerato il leader di una squadra che vede in rosa molti ragazzi più giovani. «La vita è il dono più grande di Dio, dobbiamo rispettarla e viverla con gioia. Lui l’ha vissuta con gioia, ci rimarrà il suo sorriso. La stella che si è accesa nel cielo non va dimenticata. Ciao capitano».

Sconcerto alla notizia della morte del calciatore anche nelle parole di Claudio Tesauro, presidente di Save the Children, l’organizzazione che il capitano dei viola aveva sostenuto con la sua squadra in diverse iniziative. «Siamo attoniti. Ci stringiamo intorno alla sua famiglia e agli amici della Fiorentina in un abbraccio. Dal suo ingresso nel club viola – ricorda -, Davide Astori è stato sempre partecipe e ha sostenuto le iniziative a supporto della nostra organizzazione, con entusiasmo e grande sensibilità».

5 marzo 2018