“Caffè spirituali” sulle opere di misericordia

L’iniziativa per i religiosi sostenuta dall’Ufficio per la vita consacrata: sette incontri, sempre in sedi diverse, per favorire condivisione e comunione

L’iniziativa per i religiosi sostenuta dall’Ufficio per la vita consacrata: sette incontri, sempre in sedi diverse, per favorire condivisione e comunione

Fede e vita attorno a un caffè, con le opere di misericordia spirituali come filo conduttore. Partiranno domenica 13 marzo i «Caffè spirituali»: sette incontri, uno al mese, riservati a religiosi e religiose per conoscersi e parlare di misericordia prendendo a pretesto una tazzina di caffè. Il primo si svolgerà dalle 16.15 presso le Figlie di San Paolo (via Antonino Pio, 75) e avrà come tema «Consigliare i dubbiosi», con padre Giulio Di Fabio e Giselda Toppetti (Pro Sanctitate). L’idea è partita dalla consacrata Immacolata Bontempo, appartenente alle Figlie del Cuore di Maria: «I caffè-scienza sono stati già fatti in Paesi europei sugli argomenti più disparati, e ho pensato che fossero una buona idea anche per noi religiosi – racconta -. L’invito dell’Anno della vita consacrata era di conoscersi e creare comunione: parlare di opere di misericordia in quest’anno giubilare mi sembrava quasi obbligatorio. Ho pensato di unire le intenzioni e proporre un momento di riposo ma culturalmente valido».

Un’iniziativa, continua Bontempo, che è andata crescendo: «Qualcuno all’inizio è stato un po’ sorpreso, ma l’appoggio di padre Agostino Montan ha incoraggiato tutti». Padre Montan, direttore dell’Ufficio diocesano per la vita consacrata fino al 2 febbraio scorso, ha seguito il calendario nel suo evolversi, e il testimone è stato raccolto dal successore, l’incaricato padre Giuseppe Midili: «È un progetto che ho ereditato e secondo me è una bella iniziativa: ritrovarsi insieme come religiosi in un ambiente informale e fraterno per condividere i propri punti di vista su un tema». Tre, spiega Midili, gli obiettivi: «Conoscenza, condivisione, comunione. Ognuno potrebbe portarli avanti nella sua congregazione, invece l’idea di uscire dal proprio istituto porta a una reale condivisione di valori e di esperienze. Interessante che di volta in volta gli appuntamenti verranno ospitati da una comunità diversa». Eventi che continuano il cammino già intrapreso: «Abbiamo pensato che potesse essere bello dare ai religiosi la possibilità di incontrarsi, di uscire un po’ dal contesto del proprio carisma nel solco dell’Anno della vita consacrata che si è appena concluso e che a mio parere deve lasciare dei segni concreti».

L’idea del caffè, sottolinea Bontempo, vince per la sua semplicità: «Così è molto distensivo. Ci si conosce parlando di argomenti seri. La misericordia, affrontata da più punti di vista, è un tema ricco: le esperienze personali si possono immaginare, ma sentirle dal vivo è un’altra cosa». Gli incontri saranno condotti in modo che «ci possa essere una vera comunione e si possano esprimere in libertà anche i limiti e i dubbi in un contesto più riservato». Da qui la richiesta di comunicare la propria adesione ogni volta entro il giorno precedente con un sms al numero 338.7622902. Implicita anche la valenza sociale: «Più una lampadina fa luce, meglio si vedrà. Se i religiosi riescono ad essere testimoni più luminosi questo inevitabilmente avrà ricadute all’esterno». Della stessa opinione padre Midili: «Tutti i consacrati – spiega – sono inseriti nella vita sociale: scuole, ospedali, altri luoghi dove vivono la loro missione. La capacità di interrogarsi e di riflettere insieme su alcuni temi tocca la vita quotidiana. Pensiamo alle opere di misericordia: i singoli ripensano il proprio ruolo all’interno della società».

10 marzo 2016