Non solo un evento del passato, «da celebrare», ma anche un momento con una forte dimensione profetica. A 30 anni dalla caduta del muro di Berlino, il 9 novembre 1989, i vescovi della Commissione degli episcopati dell’Unione europea (Comece) hanno sottoscritto una dichiarazione comune, adottata nel corso dell’assemblea plenaria di fine ottobre, sotto la presidenza del cardinale Hollerich, e diffusa oggi, 6 novembre. Parlano della carica profetica di quell’evento, che «ci ha insegnato che costruire muri tra i popoli non è mai la soluzione» e che proprio per questo «è un appello a lavorare per un’Europa migliore e più integrata».

La caduta del muro di Berlino, evidenziano i vescovi Ue, «è stato uno degli eventi più importanti della storia europea degli ultimi decenni. Fu un momento pieno di emozioni. Dopo essere stati separati da un muro di cemento per più di ventotto anni, gli abitanti di Berlino – parenti, amici e vicini di casa -, che vivevano nella stessa città, poterono incontrarsi, festeggiare ed esprimere la loro gioia e le loro speranze. Da quel momento in poi il mondo è cambiato». Quindi l’omaggio al ruolo svolto da Giovanni Paolo II, con il suo incoraggiamento: «L’Europa ha bisogno di respirare con due polmoni!».

Nella dichiarazione dei vescovi tuttavia c’è anche la consapevolezza che «il processo di guarigione e riconciliazione è delicato e difficile». Di qui l’appello a tutti gli europei, «in quanto cristiani e cittadini europei», a «lavorare insieme per un’Europa libera e unita, tramite un rinnovato processo di dialogo che trascenda mentalità e culture, rispettando le nostre diverse esperienze storiche e condividendo le nostre speranze e aspettative per un futuro comune di pace. Per riuscirci – il monito -, dobbiamo ricordare che una cultura dell’incontro presuppone una sincera capacità di ascoltare».

Il testo dei presuli si conclude quindi con un rinnovato impegno a lavorare «per i valori su cui si fonda l’Europa: giustizia, libertà e pace». Soprattutto in tempi di «nazionalismo rafforzato», afferma il vice presidente della Comece Franz-Josef Overbeck, la caduta del muro di Berlino «ci ricorda vividamente, e non solo ai tedeschi, il valore della libertà e il significato dell’Ue come progetto di pace».

6 novembre 2019