Buona Scuola, il presidente Fidae in audizione parlamentare

Don Francesco Macrì davanti alle commissioni riunite di Camera e Senato. Tra le richieste: bonus per l’aggiornamento anche ai docenti delle paritarie

Don Francesco Macrì davanti alle commissioni riunite di Camera e Senato. Tra le richieste: bonus di 500 euro anche per l’aggiornamento dei docenti delle paritarie

La maggiore autonomia delle scuole, ma anche la piena trasparenza e pubblicità dei piani triennali, il curriculum dello studente, l’alternanza scuola – lavoro. E ancora, il 5xmille alle scuole e lo “school bonus”, con la possibilità di erogazioni liberali. Sono alcune delle «considerazioni positive» espresse dal presidente Fidae (Federazioni istituti di attività educative) don Francesco Macrì durante l’audizione parlamentare concessa dalle commissioni riunite di Camera e Senato sulla “Buona Scuola”, mercoledì 8 aprile. Le scuole cattoliche, che la Fidae rappresenta con i suoi 2.500 istituti paritari, tra primarie e secondarie di primo e secondo grado, stanno vivendo momenti difficili, ha dichiarato il sacerdote a margine dell’incontro, «soprattutto per ragioni economiche, per l’insostenibilità dei bilanci che portano purtroppo in diversi casi necessariamente alla chiusura, con un ritmo oltretutto più accelerato per via della crisi economica del Paese che ancora permane».

Proprio per questo la Fidae rivendica la possibilità per le famiglie di «scegliere senza aggravi economici». Il disegno di legge invece, ha puntualizzato don Macrì a senatori e deputati, «concentra la sua attenzione in maniera quasi esclusiva sulla scuola statale. Sebbene rappresenti oltre 1 milione e 200mila alunni, la paritaria è relegata a una condizione di marginalità». In controtendenza rispetto all’Europa, dove «il pluralismo istituzionale scolastico è la regola e non l’eccezione».

Tra le richieste, l’estensione ai docenti delle paritarie della «carta bonus di 500 euro per l’aggiornamento» e la presenza delle stesse scuole paritarie nel portale unico. Quindi, il tema della detrazione, che, ha sottolineato il presidente Fidae, «deve riguardare iscrizione e frequenza delle scuole dall’infanzia fino al secondo ciclo, per un importo annuo pari ad almeno 4.000 euro per alunno e studente, così da avviare tra i genitori di scuole paritarie e statali una condizione di equità e di giustizia, tenendo a mente che il costo medio dell’alunno della “statale” è largamente al di sopra di 7.000 euro l’anno, cifra ben superiore alle nostra richiesta».

Per don Macrì, con il raggiungimento della vera parità anche economica si favorirebbe «un interscambio emulativo di esperienze pedagogiche-didattiche e organizzative, offrendo ai cittadini una più ampia varietà di scelta». Con «più scuole e di maggiore qualità e non meno scuole e appiattite verso il basso».

10 aprile 2015