Iniziato, nel Regno Unito, il conto alla rovescia verso il 29 marzo, la data fissata per il recesso dall’Unione europea. Visto dalla stampa inglese però il nodo Brexit appare sempre più aggrovigliato. «May pronta a offrire nuovi diritti ai lavoratori per assicurarsi il sostegno del Labour per Brexit», è il titolo del “Guardian”, in vista del 12 marzo, scadenza entro la quale la premier britannica ha promesso di riproporre a Westminster il trattato che ha concordato con la Ue per il recesso. Secondo il quotidiano dell’area progressista, la premier britannica starebbe per annunciare una serie di misure per avvantaggiare i sindacati e garantire i diritti dei lavoratori, dando ai deputati l’opportunità di adottare la legislazione europea. L’obiettivo: assicurarsi i voti dell’opposizione quando si voterà sull’accordo che regola le condizioni di recesso del Regno Unito.

Sul fronte opposto, il tabloid di ispirazione conservatrice “Daily Mail” titola: «Gli estremisti della Brexit si stanno ammorbidendo». Nelle sue pagine, un articolo di Jacob Rees Mogg, che guida il gruppo di chi vuole lasciare la Ue senza accordo, dal titolo «Perché sarei contentissimo di sostenere Theresa». Gli estremisti della Brexit – è la tesi di Rees Mogg – voteranno a favore dell’accordo May purché venga decisa una data chiara per la fine del “backstop”, la contestata clausola di salvaguardia del confine tra Irlanda e Irlanda del Nord. A metà marzo il momento decisivo, quando i deputati sceglieranno se andarsene dalla Ue sbattendo la porta oppure rimandare la data di recesso del 29 marzo.

Intanto ieri, 27 febbraio, Westminster ha approvato due emendamenti: il primo impegna il governo, in caso di non accordo, a definire con l’Ue i diritti dei cittadini europei che vivono nel Regno Unito e viceversa. Il secondo stabilisce che, sempre in caso di mancato accordo con l’Ue, sarà necessario chiedere un rinvio del recesso rispetto al 29 marzo.

28 febbraio 2019