Brasile: insediato il presidente Lula
La cerimonia di inizio del terzo mandato il 1° gennaio. Nell’esecutivo 37 ministri, tra cui l’indigena Sonia Guajajara. I vescovi: «Percorrere la strada della riconciliazione»
Con la cerimonia di ieri, 1° gennaio, a Brasilia, si è insediato il presidente del Brasile Luis Inacio Lula da Silva, al suo terzo mandato. Nel suo esecutivo, 37 ministri, scelti con attento bilanciamento sia dalla sinistra sia dagli alleati centristi e moderati. Tra i nomi nuovi, l’attivista indigena Sonia Guajajara, che guiderà il nuovo ministero per i Popoli originari. A consegnare a Lula la fascia presidenziale, la trentatreenne di colore Aline Souza, lavoratrice precaria, e il piccolo Francisco, 10 anni, che vive nella periferia di San Paolo.
Tra le promesse di Lula, oltre a quella di «pacificare» il Paese, uscito spaccato dalle elezioni, anche quella di revocare immediatamente i decreti che avevano ampliato la possibilità di accesso alle armi. «Il Brasile – ha detto – non vuole più armi, ma vuole pace e sicurezza per il suo popolo».
Dai vescovi intanto, attraverso l’arcivescovo Walmor Oliveira de Azevedo, presidente della Conferenza episcopale nazionale, è arrivato l’invito – rivolto a tutti – a «cercare di percorrere la strada della riconciliazione, considerando che i risentimenti sono rimasti a causa soprattutto delle differenze politiche». Quindi ha invitato a «un vero esercizio spirituale», nella prospettiva della riconciliazione, esortando a non investire energie in punti di divisione. «Al contrario – ha spiegato -, esercitate l’amore per il prossimo, cercate coloro con cui avete rotto i legami fraterni e fate insieme la carità, dedicando gesti di solidarietà a chi soffre di più». Quindi l’invito a «non offendere, non vendicarsi, non provocare litigi, vivere ogni giorno come un’opportunità per esercitare la fraternità».
2 gennaio 2023