Braccianti in strada a Roma. «Volevate schiavi, sono arrivati uomini!»

L’arrivo in pullman dai ghetti del Sud e la manifestazione a Montecitorio. Sciopero anche nelle campagne. Soumahoro: «Siamo davanti a una bomba sociale»

“Libertà per tutti, sicurezza per tutti, diritti per tutti. Schiavi mai”: intonando questi slogan, i rappresentanti della Lega Braccianti hanno manifestato ieri, 18 maggio, per le strade di Roma, fino ad arrivare a piazza Montecitorio, sotto al Parlamento. «Siamo davanti a una bomba sociale, come possiamo ricostruire l’Italia se non ripartiamo dall’articolo 1 della Costituzione? Volevate schiavi sono arrivati uomini – ha sottolineato Aboubakar Soumahoro, presidente della Lega Braccianti -. Cari politici, andateci voi a raccogliere i pomodori, gli asparagi, i carciofi». I braccianti, arrivati in pullman dai ghetti del Sud Italia, chiedono un miglioramento delle condizioni disumane «che non possono più essere tollerate e accettate».

Il presidio a piazza Montecitorio si è aperto con un minuto di silenzio per ricordare tutti i «caduti sul posto di lavoro». I rappresentanti della Lega Braccianti hanno ricordato che la filiera agricola, dai semi alla forchetta, è «comandata da Giganti del Cibo, la Gdo, che schiacciano sotto lo stesso rullo compressore le contadine e contadini, le lavoratrici e i lavoratori braccianti, autisti, facchini, magazzinieri, commessi, rider e tutte quelle lavoratrici e quei lavoratori che portano avanti la filiera del cibo col sudore della fronte. Queste persone stanno pagando la pandemia con la loro pelle», aggiunge Soumahoro.

Sempre ieri in tutte le campagne è stato indetto uno sciopero per chiedere di riformare  radicalmente la filiera agroalimentare, con l’introduzione della patente del cibo, per poter porre fine allo strapotere della Gdo e per contrastare in modo efficiente ogni forma di sfruttamento e di caporalato (compreso quello dei colletti bianchi). Tra le richieste, anche quella di ottenere uguale lavoro e uguale salario; di rilasciare un permesso di soggiorno per motivi di salute, convertibile in lavoro, per fare emergere tutti gli esseri umani costretti nell’invisibilità; di garantire una equa distribuzione dei finanziamenti europei della Politica agricola comune (Pac) con condizionalità vincolate al rispetto dei diritti socio-lavorativi. E, infine, di prevedere l’accesso ai vaccini per tutte le persone invisibili colpite dalla disuguaglianza vaccinale e sostenere con un reddito tutte le persone invisibili e abbandonate dal decreto Sostegni del governo.

19 maggio 2021