Boko Haram, gli Usa intensificano assistenza agli Stati minacciati

Davanti ai nuovi attacchi della setta islamista nigeriana, che ha prestato fedeltà allo Stato islamico, gli Stati Uniti assicurano istruttori militari, armi e attrezzature

I Paesi africani minacciati da Boko Haram, la setta islamista nigeriana che di recente ha anche prestato fedeltà allo Stato islamico, possono contare su una più significativa assistenza da parte degli Stati Uniti d’America, che mettono a disposizione istruttori militari, armi, attrezzature, ma anche informazioni di intelligence, ottenute da aerei pilotati e non.

A dare la notizia è l’Agenzia Fides. Washington, rendono noto, ha annunciato l’offerta di due aerei da ricognizione pilotati al Niger, insieme a veicoli fuoristrada e ambulanze militari. Nel Paese africano gli Stati Uniti hanno istituito da qualche tempo una base per droni di sorveglianza; altri sono basati in Burkina Faso, in Ciad e presto lo saranno anche in Camerun. Il presidente Barack Obama infatti ha annunciato l’invio nel Paese africano di 300 militari con compiti di supporto e di intelligence a favore delle locali forze armate e soprattutto a favore della task force multinazionale incaricata di lottare contro Boko Haram formata da militari di Nigeria, Niger, Camerun, Ciad e Benin.

Finora gli sforzi effettuati da soldati nigeriani e alleati hanno permesso di recuperare diverse aree del nord della Nigeria occupate da Boko Haram, che però «ha intensificato gli attacchi terroristici in Nigeria e nei Paesi limitrofi per dimostrare che è ancora in grado di colpire», evidenzia Fides. È di ieri, 21 ottobre, la notizia di 20 persone uccise da un gruppo di Boko Haram in fuga dall’esercito che ne aveva attaccato il rifugio nella foresta. I miliziani hanno aperto il fuoco su quattro veicoli su una strada nei pressi del villaggio di Jingalta, a 70 chilometri da Maiduguri, la Capitale dello Stato di Borno, nel nord-est della Nigeria, dove è nato Boko Haram.

22 ottobre 2015