Biotestamento, Scienza & Vita: «Eclissi della ragione»

Il presidente Alberto Gambino commenta l’approvazione della legge da parte del Senato: «Un grave errore politico e culturale, con sicure ricadute sociali. Scongiurare derive di abbandono terapeutico»

A poche ore dall’approvazione da parte del Senato della legge sul biotestamento, il presidente dell’associazione Scienza & Vita parla di «grave errore politico e culturale». E spiega: «La stragrande maggioranza di medici, specialisti, oncologi, bioeticisti, giuristi, associazioni di cittadini auditi dal Senato – ben 37 su 42 – hanno argomentato che il disegno di legge andava modificato, ognuno portando, con competenza, motivazioni serie e puntuali. Perché ora il Senato sia rimasto sordo a questi rilievi ed abbia approvato un testo non condiviso dalla stragrande maggioranza di coloro che si occupano da sempre di sanità e fragilità dei pazienti non è un mistero ed è chiaramente legato ad un intento elettoralistico». Resta però, ribadisce, «un grave errore politico e culturale, una vera e propria eclissi della ragione, con sicure ricadute sociali».

Per il bioeticista , «saremo sommersi da slogan che inneggeranno alla vittoria dei diritti
civili e così qualcuno penserà di ricompattare un elettorato, che prima o poi però si accorgerà sulla sua pelle del drammatico peggioramento delle prassi sanitarie italiane provocate dall’approvazione di una legge, monca della doverosa doppia lettura che il Senato, salvato dagli elettori referendari, non ha voluto effettuare». La prospettiva per l’immediato futuro, da parte di Scienza & Vita, è quella di un impegno sempre maggiore, assicura Gambino, «per scongiurare derive di abbandono terapeutico dei pazienti più fragili e indifesi provocate dalla lettura autodeterministica di questa legge».

14 dicembre 2017