Bindi: non intaccare il disegno della Costituzione

L’ex parlamentare al convegno per il Consiglio straordinario del Masci: «Riforme finalizzate a farla funzionare, mai snaturandola». Le iniziative per i 70 anni dell’associazione

«La politica può fare solamente da regia in uno Stato democratico, ma deve rispettare le singole autonomie, che siano di pensiero o di gestione del territorio. La Costituzione va salvaguardata senza intaccarne il disegno complessivo, con riforme finalizzate a farla funzionare, mai snaturandola. Il potere va sempre bilanciato, mai concentrato nelle mani di uno solo». Netto il giudizio di Rosy Bindi sulle riforme costituzionali di cui si discute in questi mesi: il suo intervento è stato uno dei momenti del convegno organizzato sabato 22 giugno per i 70 anni del Consiglio nazionale straordinario del Masci nella Casa Nostra Signora Madre della Misericordia della congregazione delle Suore Ancelle di Cristo Re.

Titolo del convegno “Diamo senso alla vita: guardiamo al domani con speranza”. E di speranza ha pure parlato nel suo intervento Rosy Bindi, dialogando con la giornalista dell’Agi Marvin Ceccato e con Antonello Pasini, fisico del clima, ricercatore del Cnr. Un appuntamento nel quale hanno portato le loro testimonianze Carlos Palma, coordinatore di Living Peace International, don Andrea Palamides, coordinatore della Comunità Famiglia della Riconciliazione, e Lucia Capuzzi, giornalista, inviata speciale di Avvenire. Secondo Pasini, «la speranza è importante, anche nel parlare di clima! Occorre legare l’effetto alle cause e pertanto essere consapevoli che noi esseri umani possiamo agire sulle cause per eliminarne gli effetti indesiderati. Come ci ricorda Papa Francesco, siamo tutti connessi, nessuno può pensare di vincere da solo le grandi sfide dell’umanità. Il cambiamento climatico ha un effetto dirompente sugli ultimi, ma la scienza offre alla politica un ventaglio di strumenti efficaci per contrastarlo».

La giornata si era aperta con l’incontro “Settant’anni per vivere il futuro”, con i saluti delle reti associative vicine al Masci (Retinopera, Cnal, Copercom, Mean, Focsiv, Movimento Laudato Si’ e ASviS) e un contributo delle altre associazioni scout (Agesci, Fse, Cngei). Nelle scorse settimane si era conclusa la “Staffetta tra le Regioni”, iniziata il 5 aprile, che aveva portato in giro per l’Italia la mostra sulla storia e il servizio del Masci, raccordo alle diverse attività realizzate sui territori dagli adulti scout (oltre 6000 per un totale di 410 comunità). Di respiro nazionale è stata anche la campagna fondi, ancora in essere, per tre piccoli ma significativi interventi, secondo il motto “più vita alla vita”, per acquistare mediante una raccolta diffusa (autofinanziamento, donazioni personali): una culla termica per dare più vita alla vita nascente, da destinare al Centro di accoglienza di Lampedusa; una falegnameria nautica in Zambia per dare più vita ai Paesi sfruttati; un bosco di 21 alberi per dare più vita alla terra del futuro, dove ogni albero sarà dedicato ad una persona significativa nel campo educativo di ogni regione, da piantare ad Argenta, luogo simbolo di don Giovanni Minzoni, ucciso per la libertà di educare.

«Le nostre comunità – sottolinea Massimiliano Costa, presidente del Masci, che insieme al segretario nazionale Mimmo Cotroneo ha percorso lo Stivale per essere presente alle iniziative locali – cercano di aiutare ognuno a trovare sempre più senso alla propria vita, a riscoprire la vocazione personale e a viverla, giorno per giorno, alla scuola della Parola e della vita, seguendo i valori, i principi e lo stile dello scautismo. Il motto degli adulti scout è “semel scout sempre scout” ma per questo settantesimo si è coniato uno slogan che vuole essere anche un programma, “più vita alla vita”, pensando che ognuno deve dare pienezza alla propria vita ma che tutti insieme si deve operare perché tutta la vita, in generale, abbia più senso e sia più vicina al pieno valore che porta in sé».