Bilancio, arriva la “contromanovra” di Sbilanciamoci!

La presentazione il 15 novembre nella Sala stampa della Camera: 115 proposte «economicamente sostenibili», pari a 41 miliardi di euro

Senza appello il giudizio della Campagna “Sbilanciamoci!” sul disegno di legge di bilancio 2017: «Né per giovani, né per anziani: solo e sempre per ricchi, banche e imprese. Il governo continua a fare promesse e a distribuire prebende, senza avere il coraggio di investire nel futuro e di tracciare una strategia definita per il rilancio dell’economia e dell’occupazione». Inevitabile la “contromanovra”, che sarà presentata nella Sala stampa della Camera dei deputati martedì 15 novembre alle 13: 115 proposte «economicamente sostenibili», pari a 41 miliardi di euro.

Tra i punti critici, per i promotori della Campagna, il Fondo per investimenti in infrastrutture – 1,9 miliardi di euro sul 2017 -, che «dovrebbe finanziare di tutto: dai trasporti e viabilità alle infrastrutture; dalla ricerca alla difesa del suolo e dissesto idrogeologico; dall’edilizia pubblica, compresa quella scolastica, alle attività industriali ad alta tecnologia e al sostegno alle esportazioni; dall’informatizzazione dell’amministrazione giudiziaria alla prevenzione del rischio sismico». In sintesi, «un vero e proprio calderone».

Da rivedere anche il «misero “bonus cultura”» di 500 euro per i neo-diciottenni ma anche la possibilità, per gli anziani, di chiedere alle banche un prestito garantito mediante l’acquisto dalle assicurazioni di una polizza a loro favore: «Un prestito – spiegano da Sbilanciamoci! – che verrà rimborsato per i successivi venti anni e che potrà portare, anche tenendo conto degli sgravi fiscali, con 3 anni e sette mesi di anticipo pensionistico, a una riduzione della pensione pagata anche del 20%». Anche per i poveri, osservano, «nel 2017 non è previsto neanche un euro in più rispetto a quanto stanziato nella Legge di bilancio 2016».

La conclusione è che «se il governo avesse fatto quanto promesso nel 2016, razionalizzando la spesa pubblica, eliminando gli sprechi veri e attivando interventi a sostegno della domanda e dei consumi interni, queste risorse avrebbero potuto essere usate in modo diverso: per finanziare una forma strutturale di sostegno al reddito, un piano straordinario di edilizia pubblica, gli ospedali, le scuole e i servizi sociali territoriali che ci servono».

11 novembre 2017