“Benvenuti a casa vostra”, a Valencia finisce l’odissea dei 629 di Aquarius

Ad attendere i migranti uno striscione in 5 lingue. Un lungo applauso ha salutato l’arrivo della nave di Sos Mediterranée e Medici senza frontiere. Msf: «Inaccettabile, prima e ultima volta». Salvini: «Mai più zerbini d’Europa»

«Benvenuti a casa vostra», c’è scritto in cinque lingue (spagnolo, francese, arabo, inglese e tedesco), sullo striscione appeso al porto di Valencia, dove ieri mattina, 17 giugno, si è conclusa, dopo quasi dieci giorni, l’odissea dei 629 migranti salvati a largo delle Coste della Libia. La prima nave ad entrare nel porto spagnolo è stata la Dattilo, della Guardia Costiera italiana con 274 persone. Il secondo sbarco invece ha riguardato i 106 migranti dell’Aquarius e infine, per ultima, la nave Orione della Marina Militare con 249 persone.

Un lungo applauso da parte del personale di terra delle organizzazioni umanitarie ha salutato l’arrivo dell’Aquarius di Sos Mediterranée e Medici senza frontiere. Dalla nave  si udivano i cori dei migranti, finalmente felici di toccare terra. «Tutti hanno finalmente tirato un sospiro di sollievo, sia le persone salvate che l’equipaggio – sottolinea la presidente di Msf Italia Claudia Lodesani -. Noi ci auguriamo che questa sia la prima e ultima volta. Le persone hanno già fatto un percorso migratorio difficile, sono state in Libia, sono sopravvissute al deserto – spiega -. E poi tre navi, la nostra, più le due che hanno accompagnato Aquarius sono fuori dalla zona di soccorso per due settimane e questo non è accettabile. Si mette a repentaglio la vita delle altre persone che stanno partendo. C’è stato un naufragio con 12 morti qualche giorno fa, ci auguriamo che sia l’ultima volta che succede una cosa di questo tipo». Arrivare a Valencia per Lodesani è stato «inutile e disumano. Finché ci sarà un bisogno umanitario nel Mediterraneo, noi continueremo ad operare sotto il coordinamento della Guardia Costiera italiana, come abbiamo sempre fatto. Al tempo stesso ci auguriamo che in Europa finisca il tempo delle ipocrisie e dell’inumanità, auspicio condiviso dai tantissimi partecipanti che hanno animato le numerose manifestazioni di solidarietà in tutta Italia di questi giorni». In vista della riunione del Consiglio europeo della prossima settimana, Msf chiede ai governi europei di mettere al primo posto la vita delle persone, di facilitare lo sbarco rapido nei porti sicuri più vicini in Europa e di non ostacolare le iniziative di ricerca e soccorso in mare delle organizzazioni non governative

Lo sbarco di ciascuna imbarcazione dura diverse ore. Sul molo sono stati allestiti tendoni per lo screening sanitario della Croce Rossa. Le 7 donne incinte sono state portate in ospedale. Tanti anche i giornalisti, quasi 700 gli accreditati, per seguire quello che è diventato un caso internazionale. «La Aquarius approda in Spagna. Per la prima volta una nave partita dalla Libia e destinata in Italia attracca in un Paese diverso: segno che qualcosa sta cambiando – scrive su Facebook il ministro dell’Interno Matteo Salvini -. Non siamo più gli zerbini d’Europa». Anche il ministro delle Infrastrutture e Trasporti, Danilo Toninelli, su Twitter parla di «momento storico»: «”Nave #Aquarius è attraccata da poco a Valencia. Comando Guardia Costiera conferma: a bordo nessuna criticità particolare. È un momento storico. L’esempio della Spagna sia solo l’inizio di una nuova stagione di solidarietà  europea».

Il governo spagnolo ha fatto sapere che a tutti i 629 migranti sarà concesso un permesso temporaneo, poi verranno valutate le richieste d’asilo caso per caso. La Francia si è resa disponibile per accogliere una parte dei richiedenti asilo. Intanto a Valencia si è messa in moto la macchina della solidarietà: i farmacisti hanno fatto una raccolta di medicinali, tante persone comuni hanno chiesto come partecipare  all’accoglienza con cibo e vestiti, oltre duemila i volontari che si sono messi a disposizione.

18 giugno 2018