Benigni: «La Madonna, centrale nella mia vita»

Dottorato di ricerca honoris causa in Belle arti dall’Università Notre Dame all’attore e regista. Lectio su Maria. Riconoscimenti anche a Barbara Jatta e al vescovo Farrell

Con una speciale lectio magistralis dedicata alla Madonna, questa mattina, 29 gennaio, Roberto Benigni ha voluto esprimere la sua «incontenibile gioia» e il suo ringraziamento all’Università intitolata appunto a “Nostra Signora”, quella di Notre Dame. L’ente formativo – fondato nel 1842 da un sacerdote della congregazione della Santa Croce, un ordine missionario francese, che si trova a South Bend, in Indiana, ma ha una sede italiana a Roma, in via Ostilia, a due passi dal Colosseo – ha infatti conferito un dottorato di ricerca honoris causa in Belle Arti al popolare regista e attore perché con la sua arte ha costruito un rapporto più profondo con l’umanità e il divino. Altri due riconoscimenti sono stati consegnati alla direttrice dei Musei Vaticani Barbara Jatta per la sua leadership fedele e pionieristica e, in Giurisprudenza, al vescovo Brian Farrell, segretario del Ddicastero per laPromozione dell’unità dei cristiani, a motivo del suo costante impegno nel costruire relazioni ecumeniche.

«Vorrei donarvi il mio cuore per dire il mio grazie – ha esordito Benigni, allargando le braccia sul palco della solenne cerimonia presieduta dal presidente dell’Università John I. Jenkins -. Lo farò mostrando come la figura della Nostra Mamma sia stata centrale nella mia vita»; quindi ha illustrato brevemente la bellezza racchiusa in tre opere d’arte che «più del pensiero filosofico, che non è andato in profondità su questo, sono state in grado di dire la rivoluzione apportata da Maria con il suo sì».

Così, riconoscendo un merito superiore alle arti figurative, Benigni ha illustrato la «Madonna del Parto di Piero della Francesca dal volto di donna umana, quasi non ci fosse posto per il divino», per la quale la madre dell’artista ebbe una particolare devozione tanto da affidare a lei la gravidanza e il parto del figlio e che «per questo è rimasta nel mio cuore». Ancora, il riferimento al «turbamento nel volto» di Maria ne “L’Annunciazione” di Lorenzo Lotto e alla «insuperabile serenità, perché sa che nemmeno la morte la vincerà», raffigurata nel «quadro immenso» che è la “Madonna sistina” di Raffaello. Da ultimo, Benigni ha recitato in un silenzio emozionato dell’intera sala le terzine che Dante dedica, nel Paradiso, alla Vergine.

Del ruolo dell’arte e della bellezza «che sa introdurre alla fede» ha trattato nel suo discorso di ringraziamento anche Barbara Jatta, esprimendo «una grande gioia personale» al direttivo dell’Università, pur nella convinzione che «questo prestigioso riconoscimento non è a me ma all’istituzione che rappresento», impegnata a «custodire, preservare e condividere la bellezza universale raccolta e tramandata nei secoli non solo dai Papi, dai cardinali e dai vescovi ma anche dai laici». La direttrice dei Musei Vaticani ha voluto in particolare sottolineare il desiderio che «l’arte sia aperta a tutti» e che «collezionare e condividere sono la nostra cifra» anche «in previsione del Giubileo del 2025» durante il quale «vogliamo offrire ai pellegrini un viaggio spirituale speciale».

Sentito e legato all’attualità anche il ringraziamento di Farrell, che ha osservato come l’Università Notre Dame, in linea con l’operato della Santa Sede, possa «contribuire e abbia contribuito nel corso della sua storia a sviluppare l’inclusione e il dialogo» tra i popoli. In particolare il segretario del dicastero per la Promozione dell’unità dei cristiani ha visto nel dottorato a lui conferito «il riconoscimento di un aspetto importante della vita della Chiesa per l’umanità: costruire ponti perché diventino segno di unità per la famiglia umana», nella convinzione che «progredire in questo equivale a progredire per l’umanità». Ancora, Farrell ha auspicato che a prevalere «nel mondo ecumenico non sia l’uniformità ma il rispetto per ognuno e la collaborazione anche a livello spirituale e di vera comunione».

29 gennaio 2024