Benedetto XVI: il cordoglio dell’associazionismo cattolico

L’Azione cattolica italiana ricorda il suo ultimo incontro con l’Acr. Migrantes: «Un magistero che continua». Dalle Acli il grazie «per la fede, l’amore, la verità e il coraggio»

Immediate le reazioni dell’associazionismo cattolico alla notizia della morte del Papa emerito Benedetto XVI, questa mattina, 31 dicembre, nel monastero Mater Ecclesiae, in Vaticano. Ad accomunarle, un sentimento di cordoglio che si fa tutt’uno con la gratitudine «per il suo ministero petrino e per la sua presenza orante e silenziosa offerta per il bene della Chiesa», come si legge nella nota diffusa dalla presidenza dell’Azione cattolica italiana.

Dall’Ac ricordano in particolare, «con affetto», le parole rivolte all’associazione in molteplici occasioni. In particolare, l’esortazione a proseguire nella sua opera educativa a favore dei ragazzi e dei giovani. «Nel suo ultimo incontro con i ragazzi dell’Acr (20 dicembre 2012) diceva: “Sono tanti che vi rendono felici, ma c’è un grande Amico che è l’autore della gioia di tutti e con il quale il nostro cuore si riempie di una gioia che sorpassa tutte le altre e che dura per tutta la vita: è Gesù. Ricordate, cari amici: quanto più imparerete a conoscerlo e a dialogare con Lui, tanto più sentirete nel cuore di essere contenti e sarete capaci di vincere le piccole tristezze che ci sono a volte nell’animo”».

L’arcivescovo Gian Carlo Perego, presidente della Fondazione Migrantes, ricorda invece il «ricco» magistero sulle migrazioni lasciato dal Papa emerito, «soprattutto negli otto Messaggi delle Giornate mondiali per il migrante e il rifugiato negli anni del suo pontificato (2005-2013), a partire dal primo del 2013, dove definisce le migrazioni “segno dei tempi”». Un magistero poi “riassunto” nell’enciclica Caritas in veritate, nel 2009 e poi ancora dopo, negli Angelus e negli altri messaggi per la Giornata mondiale, fino all’ultimo, nel 2013. «Fede e speranza – scriveva Benedetto – formano un binomio inscindibile nel cuore di tantissimi migranti, dal momento che in essi vi è il desiderio di una vita migliore, unito molte volte alla ricerca di lasciarsi alle spalle la “disperazione” di un futuro impossibile da costruire». La sua morte, rileva Perego, «ci consegna questa fede e questa speranza dei migranti per costruire con loro il nostro futuro, come ha ripetuto Papa Francesco nel Messaggio per la Giornata dei migranti e dei rifugiati di quest’anno. Un magistero che continua». ​

Anche le Acli «si uniscono al cordoglio e alla preghiera di papa Francesco e di tutta la Chiesa universale per la scomparsa del Papa emerito Benedetto XVI», si legge nella nota diffusa dalle Acli. «In tutta la sua esistenza di teologo, vescovo, prefetto della Congregazione per la dottrina della fede e infine sommo pontefice, Joseph Ratzinger è stato guidato da una fortissima passione per la verità che egli intendeva come manifestazione dell’amore di Dio per gli uomini in Gesù Cristo». Ricordandone la storia personale, segnata dall’esperienza della seconda guerra mondiale  e «dal doloroso cammino di ricostruzione della sua patria tedesca», ne evidenziano il «sempre saldo» riferimento al Concilio Vaticano II. E ancora, l’impegno in materia «sociale, alla luce delle esigenze dei tempi nuovi». Infine, la storica rinuncia al pontificato, nel febbraio 2013, che «permette di ricondurre la figura del Papa a una dimensione più umana, in cui l’ammissione della debolezza fisica viene accolta come parte della condizione umana, permettendo di rimettersi alla volontà e all’amore di Dio per quello che non si riesce ad operare in prima persona, sapendo che altri continueranno il cammino. In ogni caso – concludono dalle Acli -, questi quasi dieci anni di ritiro non sono stati inoperosi, giacché Ratzinger li ha vissuti in studio ed in preghiera in comunione con il suo successore e con tutta la Chiesa. Un ringraziamento per la sua fede, per il suo amore alla verità e per il coraggio con cui ha assunto una decisione straordinaria ed inedita, e, insieme a Papa Francesco, ci mettiamo nella scia del suo insegnamento».

31 dicembre 2022