Benedetto XIII, conclusa l’inchiesta diocesana sulle virtù

Il processo di beatificazione e canonizzazione di Pier Francesco Orsini era iniziato nel 2012. Il cardinale Vallini: «Amava incondizionatamente il prossimo»

Il processo di beatificazione e canonizzazione di Pier Francesco Orsini era iniziato nel 2012. Il cardinale Vallini: «Amava incondizionatamente il prossimo» 

Il 24 febbraio 2012 al Tribunale diocesano del Vicariato il cardinale Agostino Vallini apriva ufficialmente il processo di beatificazione e canonizzazione del Servo di Dio Pier Francesco Orsini divenuto Papa con il nome di Benedetto XIII. A distanza di cinque anni esatti questa mattina, venerdì 24 febbraio, nell’Aula della Conciliazione del Palazzo Apostolico Lateranense si è svolta la cerimonia per la sessione di chiusura dell’inchiesta diocesana sulla vita, le virtù e la fama di santità del 245° Papa della Chiesa cattolica, il cui postulatore è Paolo Vilotta.

Presenti i membri del Tribunale diocesano che hanno condotto l’inchiesta: monsignor Giuseppe D’Alonzo, giudice delegato, don Giorgio Ciucci, promotore di Giustizia, Marcello Terramani, notaio attuario. Hanno inoltre partecipato Giovanni Ricchiuti, arcivescovo di Altamura – Gravina in Puglia – Acquaviva delle Fonti, Felice Accrocca, arcivescovo di Benevento, Saverio Paternoster, presidente “Centro studi Benedetto XIII”, nonché attore della causa di beatificazione, il principe Domenico Orsini, diretto discendente del Papa, sacerdoti e un folto gruppo di fedeli laici provenienti da Gravina in Puglia, città natale di Benedetto XIII, tra cui il sindaco, Alesio Valente.

Nel profondo e appassionato discorso scritto per l’occasione dal cardinale Vallini e letto dal vicegerente Filippo Iannone sono stati ricordati alcuni dati più significativi della biografia di Orsini.
Nato a Gravina in Puglia il 2 febbraio 1650 dal duca Ferdinando III e dalla duchessa Giovanna Frangipane della Tolfa, come figlio primogenito era destinato ad ereditare il feudo ma alla vita mondana preferì la vita religiosa ed entrò nell’Ordine dei Predicatori con il nome di fra Vincenzo Maria dove fu sempre attento a scegliere gli ultimi posti e le mansioni più umili.

Il 24 febbraio 1671 ricevette l’ordinazione sacerdotale e l’anno seguente fu creato cardinale. Fu Papa dal 1724 al 1730 e il ministero da lui svolto durante il pontificato fu il proseguimento di quello esercitato da vescovo diocesano nelle tre sedi di Manfredonia, Cesena, Benevento: da zelante pastore, infatti, volle celebrare tutti i sacramenti, soprattutto le consacrazioni di vescovi, di chiese e di altari, cosa da lungo tempo non più praticata dai pontefici. Indisse il Giubileo del 1725 e nello stesso anno convocò il Concilio provinciale lateranense, detto Concilio Romano.

Creò la congregazione dei Seminari per la formazione del clero. Eresse l’ospedale di San Gallicano per i malati di pelle e il nuovo ospedale di Santa Maria della Pietà per i malati di mente. Le sue passioni erano il Vangelo, il bene delle anime e lo splendore spirituale della Chiesa. Assegnò sempre un posto preminente all’Eucarestia e alla devozione mariana. I mezzi a cui faceva ricorso per alimentare la fede e discernere la volontà di Dio furono la preghiera e il digiuno.

Nutriva un amore incondizionato per il prossimo, senza distinzioni, ma con una particolare predilezione per gli anziani, gli ammalati, i poveri. Incoraggiò l’opera dei missionari, specialmente in America e in Asia. Era molto amato dai fedeli che da subito mostrarono una particolare devozione verso il Servo di Dio. Le cronache dell’epoca riferiscono che, durante i funerali, in molti cercarono di strappare qualche brandello dei paramenti che rivestivano il corpo per custodirlo come reliquia.

 

24 febbraio 2017