Benedetto XIII: al via in Laterano le celebrazioni per il III centenario dell’elezione

La Messa presieduta dal cardinale Sandri, nella memoria liturgica di san Paolo VI. «Due discepoli divenuti pastori del gregge». Il programma delle Giornate Orsiniane

Un discepolo umile e servitore degli ultimi. Questo era Benedetto XIII, al secolo Pietro Francesco Orsini, 245° Papa della Chiesa cattolica eletto al soglio pontificio il 29 maggio 1724. Con un telegramma alla famiglia Orsini, Papa Francesco ha ricordato il «significativo giubileo» auspicando che gli eventi promossi per il terzo centenario dell’elezione «rinnovino nella vita di tanti la testimonianza insigne dell’amato pontefice affinché anche oggi continui a essere esempio per le sue personali virtù, tra cui l’intrepida fede, la sollecitudine pastorale, l’autorevolezza e la saggezza». Firmato da monsignor Edgar Peña Parra, sostituto per gli Affari generali della Segreteria di Stato, il telegramma è stato letto ieri sera, 29 maggio, nella basilica di San Giovanni in Laterano, nella Messa presieduta dal cardinale Leonardo Sandri, vice decano del Collegio cardinalizio.

Nella memoria liturgica di san Paolo VI, il cardinale Sandri ha sottolineato il legame che univa i due pontefici caratterizzati da un «profondo radicamento in Cristo, con la consapevolezza del proprio limite e del rimanere discepolo, e lo sguardo attento agli uomini del loro tempo. Due discepoli – ha detto – divenuti pastori del gregge, che però hanno saputo incontrare e servire le aspirazioni più alte dei loro fratelli in umanità, ponendo gesti autentici e gravidi di testimonianza». Come esempio, ha citato la scelta di Papa Montini di deporre la tiara e di donare il ricavato ai poveri, e la decisione di Papa Orsini di abitare in semplici stanze, «evitando quelle ben più lussuose del Vaticano e richiamando a maggiore essenzialità la corte pontificia».

 

Nobile, ricco, primogenito e destinato a ereditare grandi possedimenti, Pietro Francesco Orsini aveva i requisiti per condurre una vita mondana, eppure «scelse di andare contro corrente – le parole di Sandri -. Questa spoliazione esteriore professando i voti di povertà, castità e obbedienza divenne sempre più segno distintivo del suo cuore e delle sue scelte». Nonostante avrebbe preferito rimanere un semplice religioso domenicano, Orsini accettò l’elezione al soglio pontificio, continuando a rispondere alla chiamata del Signore. Durante il suo pontificato eresse l’ospedale di San Gallicano per le persone affette da malattie infettive, quello di Santa Maria della Pietà per i malati di mente e il penitenziario di Cometo, pensato non solo per la pena dei detenuti ma anche per la loro riabilitazione.

san Giovanni in Laterano, messa anniversario Benedetto XIII, 29 maggio 2024La celebrazione di ieri ha dato il via alle Giornate Orsiniane, un programma di eventi che si svolgerà nei prossimi mesi per approfondire la figura e l’opera del Servo di Dio, la cui fase diocesana della causa di beatificazione si è conclusa nel febbraio 2017. A Roma sono previsti un convegno sui temi sociali e geopolitici a gennaio 2025, un concerto di musica sacra dopo Pasqua e un convegno accademico-scientifico il 29 maggio 2025. «L’intento è quello di diffondere la cultura in modo semplice, come era Papa Benedetto XIII» ha detto il principe Domenico Orsini, discendente del servo di Dio. Presente alla liturgia con la moglie, la principessa Martine, ha evidenziato che «la profonda umiltà del Papa, testimoniata in ogni aspetto della sua vita, rappresenta un monito per tutti noi a coltivare questa virtù fondamentale». Gli ha fatto eco il fratello, il principe Benedetto, accompagnato dalla moglie, la principessa Lorenza. «Benedetto XIII insegna che non bisogna essere né arroganti né primatisti – ha affermato -. Siamo tutti uguali e dobbiamo chiedere a Dio solo il dono della fede».

30 maggio 2024