Beirut, il ricordo dei due vescovi di Aleppo rapiti nel 2013

“Noi non dimentichiamo”: il tema della manifestazione che si è svolta nella Capitale libanese per i presuli, di cui non si hanno più notizie

“Noi non dimentichiamo”: questo il tema della manifestazione che si è svolta nella Capitale libanese per i presuli, di cui non si hanno più notizie

Militanti di associazioni e organizzazioni libanesi si sono ritrovati ieri, martedì 19 aprile, nel sobborgo orientale di Beirut per ricordare la vicenda dei due vescovi metropoliti di Aleppo, il siro ortodosso Mar Gregorios Yohanna Ibrahim e il greco ortodosso Boulos Yazigi, di cui non si hanno notizie certe dal giorno del loro rapimento, avvenuto il 22 aprile del 2013. Un’iniziativa organizzata da sigle legate alla Chiesa siro-ortodossa e alla Chiesa greco ortodossa per impedire che sulla vicenda dei due vescovi cali l’oblio, e a riattivare canali e iniziative per rompere la totale mancanza di informazioni intorno alla loro sorte.

“Noi non dimentichiamo”: questo il tema della manifestazione, alla quale ha partecipato anche il presidente della Lega siriaca del Libano, che rappresenta 60mila cristiani siriaci. I due vescovi metropoliti di Aleppo, ricorda l’Agenzia Fides, erano stati rapiti nell’area compresa tra la metropoli siriana e il confine con la Turchia. Da allora, nessun gruppo ha rivendicato il sequestro. Sei mesi dopo, il generale Abbas Ibrahim, capo della Sicurezza Generale libanese, si era spinto a rivelare che il luogo in cui erano detenuti i due vescovi rapiti era stato individuato, ed erano iniziati «contatti indiretti» con i sequestratori per ottenerne la liberazione. Rivelazioni a cui poi non sono seguiti riscontri concreti.

20 aprile 2016