Bassetti: torniamo a manifestare il nostro essere comunità

Videomessaggio del presidente della Cei alla ripresa delle celebrazioni con il popolo. Nuovo invito del Papa alla prudenza

«Ritornare a manifestare il nostro essere comunità, il nostro essere famiglia. Del resto, è l’Eucaristia che fa di noi una comunità, una famiglia, perché, come dice san Paolo, noi che ci nutriamo di un unico pane siamo chiamati a formare un solo corpo». Il cardinale Gualtiero Bassetti, presidente della Cei, rivolge alla Chiesa italiana un videomessaggio in occasione dell’odierna ripresa delle celebrazioni con il popolo.

«Il periodo che abbiamo vissuto, certo, non è privo di significato: la nostra sofferenza, il dover restare chiusi a casa, e qui penso in particolare alle famiglie numerose, con tanti bambini. Ma, come ho potuto sperimentare – prosegue -, in tante nostre famiglie non sono mancati la preghiera, l’ascolto attento della Parola di Dio e quel servizio, soprattutto alle persone più anziane, che diventa autentica carità».

«Siamo di fronte ad un evento grande e importante», sottolinea il presidente della Cei. Da qui la proposta, per le celebrazioni domenica 24 maggio, solennità dell’Ascensione, di cantare un Te Deum «che diventa il nostro inno, la nostra lode perfetta alla Santissima Trinità perché tutto ci viene dal cuore di Dio».

Un nuovo invito alla prudenza in questa fase è arrivato ieri dal Papa al termine della recita del Regina Coeli, la preghiera che nel tempo di Pasqua sostituisce l’Angelus. «In alcuni Paesi – ha detto Francesco – sono riprese le celebrazioni liturgiche con i fedeli; in altri se ne sta valutando la possibilità; in Italia, da domani si potrà celebrare la Santa Messa con il popolo; ma per favore, andiamo avanti con le norme, le prescrizioni che ci danno, per custodire così la salute di ognuno e del popolo».

Quindi, un pensiero ai bambini che in queste settimane avrebbero dovuto ricevere la Prima Comunione. «Nel mese di maggio, in tante parrocchie è tradizione celebrare le Messe di Prima Comunione. Chiaramente, a causa della pandemia, questo bel momento di fede e di festa è stato rimandato. Perciò desidero inviare un pensiero affettuoso ai bambini e alle bambine che avrebbero dovuto ricevere per la prima volta l’Eucaristia. Carissimi, vi invito a vivere questo tempo di attesa come opportunità per prepararvi meglio: pregando, leggendo il libro del catechismo per approfondire la conoscenza di Gesù, crescendo nella bontà e nel servizio agli altri».

18 maggio 2020