Bassetti: il Mediterraneo, «angolo visuale da cui guardare il mondo»

Il presidente Cei intervenuto alla sessione del G20 Interfaith Forum dedicata al Mare nostrum. «Occorre invertire la rotta, con coraggio, carità e responsabilità»

Dedicata al “Mar Mediterraneo: frontiera di pace” la sessione del G20 Interfaith Forum che si è svolta questa mattina, 14 settembre, a Bologna. Tra i relatori, il cardinale presidente della Cei Gualtiero Bassetti, che ha richiamato anzitutto la vocazione del Mare nostrum a essere «laboratorio religioso, culturale e scientifico, luogo di incontro tra culture, religioni e popoli diversi». Il rischio altrimenti, ha avvertito, è il moltiplicarsi delle tensioni e «queste tensioni si ripercuotono ovunque: pensiamo, per esempio, ai movimenti migratori, alla questione dell’acqua, oppure alle questioni energetiche e, infine, anche alle questioni bioetiche». Nelle parole del porporato, «oggi siamo a un punto della storia umana in cui non possiamo più permettere che si affermino quelle dinamiche che ci rendono uno straniero all’altro, perché le sfide che abbiamo davanti richiedono di essere affrontate insieme e non da una parte a scapito dell’altra». Di qui l’invito a «invertire la rotta» e ad agire con «grande responsabilità ecclesiale e politica».

Non solo «un bacino marittimo che bagna tre continenti, spesso in conflitto tra loro» ma «un angolo visuale fondamentale da cui guardare il mondo intero». Così Bassetti ha definito il Mediterraneo, in cui, ha osservato, «si affacciano e convivono tre tradizioni religiose che hanno contribuito a plasmare nei secoli il mondo mediterraneo». È «un bacino solcato da navi mercantili che per motivi economici viaggiano in tutte le direzioni», ha continuato; un mare «drammaticamente percorso da un grande flusso di migranti – uomini, donne e bambini – che provengono dal Nord Africa, dall’Africa subsahariana, dal Corno d’Africa e dal Medioriente». E oggi, ha detto citando le parole pronunciate da Papa Francesco il 13 giugno scorso, «è diventato il cimitero più grande d’Europa».

Il Mediterraneo, insomma, «è una sorta di caleidoscopio in cui si concentrano le crisi del mondo. Occorre invertire la rotta – il monito del cardinale -. È assolutamente necessario cambiare il passo di marcia. Con coraggio, carità e responsabilità!». Proprio per questo, dopo l’incontro a Bari nel febbraio 2020, la Conferenza episcopale italiana invita i vescovi a incontrarsi ancora a Firenze nel 2022, negli stessi giorni in cui, per iniziativa del sindaco del capoluogo toscano Dario Nardella, anche i sindaci del Mediterraneo si incontreranno a Firenze. «Mentre la comunità internazionale fatica a trovare prospettive di soluzione ai drammi del Mediterraneo», queste due iniziative – è l’analisi del presidente Cei – sono segno di «una grande responsabilità ecclesiale e politica».

14 settembre 2021