La decisione è arrivata dopo l’approvazione definitiva del decreto Milleproroghe, avvenuta ieri, 20 settembre, in Senato. La delegazione Anci (Associazione nazionale Comuni italiani) composta dal presidente Antonio Decaro e dai vicepresidenti Filippo Nogarin e Roberto Pella ha abbandonato i lavori della Conferenza unificata e annunciato l’interruzione delle relazioni istituzionali con il governo. «Non abbiamo trovato riscontro all’impegno che aveva preso con noi il presidente del Consiglio Giuseppe Conte sul bando periferie nell’incontro dell’11 settembre – le parole di Decaro -. Siamo costretti a interrompere le relazioni istituzionali, nostro malgrado. Torneremo a quei tavoli solo quando il percorso per restituire ai sindaci il miliardo e seicento milioni sottratti, si vorrà avviare davvero». Con il Milleproporghe infatti è stato stralciato il fondo di 1,6 miliardi da destinare alle periferie d’Italia, già previsto dal bando varato dai governi Pd.

Durante l’incontro con il premier, rende noto Decaro, era stato fissato un percorso in due fasi che «prevedeva l’intesa in unificata per sanare la presunta incostituzionalità di una norma che finanziava per 800 milioni di euro il bando periferie, quindi l’istruttoria di un iter per inserire nel primo decreto utile le risorse e fissare le procedure per riallocare i fondi». Ieri, 20 settembre, in Conferenza unificata era stata messa all’ordine del giorno l’intesa: «Un primo passo», afferma il presidente Anci; «ma il governo – prosegue -, sollevando un problema di natura tecnica, risolvibile, secondo noi, se solo ce ne fosse stata la volontà politica, l’ha tolta». Di qui la sospensione delle relazioni, che riguarderà la Conferenza unificata e la Conferenza Stato-città.

Decaro si rivolge quindi al viceministro Garavaglia – «che ipotizza interessi di parte» – e al ministro Stefani – «che ci accusa di aver abbandonato il tavolo» -, ricordando che «l’Anci rappresenta tutti i sindaci, a prescindere dalla provenienza geografica o dall’estrazione politica, come dimostra anche la composizione della delegazione al momento della rottura delle relazioni» e che «la nostra disponibilità, con l’unico scopo di risolvere il problema, è stata massima dal primo momento. Circostanza che è stata sotto gli occhi di tutti».

21 settembre 2018