Banco Farmaceutico, donati 1.766.525 euro di farmaci a 7 Paesi poveri

In collaborazione con la Difesa Italiana sostenute 24 strutture socio-sanitarie in Afghanistan, Libano, Niger, Libia, Kosovo, Gibuti e Somalia

Sono 148.176 le confezioni di medicinali partite dall’Italia tra maggio 2018 e giugno 2019 destinate a 24 strutture assistenziali-sanitarie in Afghanistan, Libano, Niger, Libia, Kosovo, Gibuti e Somalia. Le strutture curano oltre 1.359.000 persone povere che i farmaci donati, pari a un valore di 1.766.525 euro e a 16.588 kg di merce, contribuiranno ad aiutare. L’operazione è il frutto di un accordo tra Banco Farmaceutico, Comando operativo di vertice interforze (COI) e Ordinariato militare firmato il 10 maggio 2018 per rispondere alle esigenze delle popolazioni in stato di povertà che vivono nei Paesi in cui le Forze armate italiane sono presenti per garantire pace e sicurezza. I dati sono stati illustrati ieri, giovedì 27 giugno, nella chiesa di Santa Caterina a Magnanapoli sede dell’Ordinariato. I farmaci vengono raccolti in Italia da Banco Farmaceutico, in collaborazione con 12 aziende farmaceutiche è stato spiegato durante l’incontro al quale hanno partecipato il generale di divisione aerea e comandante del comando operativo di vertice Interforze  Nicola Lanza de Cristoforis, l’ordinario per l’Italia monsignor Santo Marcianò, il direttore generale di Assogenerici Michele Uda e il presidente di Banco Farmaceutico Sergio Daniotti.

Nel 2018, Banco Farmaceutico ha distribuito gratuitamente 1.154.442 farmaci, per un valore economico pari a 12.894.605 euro. Con i medicinali donati – grazie a oltre 18mila volontari, 15mila farmacisti, 4.175 farmacie e 25 aziende farmaceutiche – sono state aiutate oltre 539.000 persone in difficoltà, assistite da 1.768 enti assistenziali convenzionati con la Fondazione Banco Farmaceutico onlus. In quasi 19 anni di attività (2000 – 2018) Banco Farmaceutico ha raccolto e donato oltre 11,6 milioni di confezioni di farmaci, pari a un valore superiore a 93,2 milioni di euro. A fronte di 1.296.004 euro di costi complessivi, inoltre, Banco Farmaceutico ha raccolto 15.637.219 euro di farmaci (valore che comprende sia i farmaci distribuiti, sia quelli pronti per essere distribuiti). Significa che ogni euro di costi sostenuti – ovvero, ogni euro donato a Banco Farmaceutico – si è trasformato in 12 euro di farmaci da donare ai poveri.

Banco Farmaceutico, Nicola Lanza De CristoforisLa collaborazione tra istituzioni, aziende e non profit che ha reso possibile l’invio di medicine alle strutture socio-sanitarie di 7 Paesi «rappresenta un modello di sviluppo socialmente utile ed economicamente sostenibile che guarda al bene comune dell’Italia e ne rafforza l’autorevolezza a livello internazionale – ha dichiarato Daniotti – Crediamo che le alleanze virtuose che si costituiscono in casi come questi siano una risorsa a cui le autorità politiche dovrebbero prestare particolare attenzione: favorirle e sostenerle, infatti, contribuisce al fine di accrescere, in un’ottica sussidiaria, il bene di tutta la comunità».

Questo progetto, ha rimarcato monsignor Marcianò, è «nel segno dell’attenzione della Chiesa alla povertà. Da una parte alla povertà di mezzi, perché di assenza di farmaci – così come di assenza di cibo e di acqua – si può morire e di fatto si muore, soprattutto nei cosiddetti teatri di crisi; questo non dovremmo mai dimenticarlo! Ma l’essere umano, per vivere, ha bisogno anche di speranza, di vicinanza, di fraternità: ed è quanto i cappellani militari portano ai militari e alle popolazioni del luogo, lottando contro la povertà umana e spirituale con la loro presenza, il loro ministero, il dono della loro vita, che li rende strumenti di pace perché artefici di giustizia e testimoni dell’amore di Dio».

28 giugno 2019