Bambino Gesù, obiettivo puntato sulla pelle dei neonati

Il magazine diretto da Albero Ugazio fa il punto sui diversi tipi di dermatite, fornendo 10 suggerimenti da mettere in pratica nei primi mesi di vita dei piccoli. Cosa fare in caso di infiammazioni

Una sorta di decalogo per prendersi cura della pelle dei neonati. A fornirlo è il nuovo numero di “A scuola di salute“, il magazine digitale realizzato dall’Istituto Bambino Gesù per la salute del bambino e dell’adolescente, diretto da Alberto Ugazio. Sotto la lente degli specialisti anche i diversi tipi di dermatite e irritazioni, con suggerimenti ai genitori per gestirle al meglio quando colpiscono zone delicate come quella del pannolino.

«La pelle sana dei neonati e dei lattanti – è il primo consiglio – non richiede l’uso di prodotti specifici e per prendersene cura nel modo migliore è bene non abusarne perché potrebbe causare irritazioni e favorire allergie». In secondo luogo viene suggerito di «utilizzare i prodotti specifici disponibili nelle farmacie, poiché sottoposti a un maggior numero di test, evitando quelli commerciali». Per far rilassare i più piccoli, contribuendo a rimuovere i residui dell’inquinamento ambientale, la terza indicazione è quella di «fargli un bel bagnetto anche quotidiano e di breve durata, con acqua tiepida e detergente oleoso. In caso di pelle secca -ricordano gli esperti – è consigliato usare oltre ai bagni emollienti anche creme idratanti, così da equilibrare la barriera cutanea e dare sollievo al prurito causato dalla secchezza». Ultima raccomandazione: «Rivolgersi sempre al proprio pediatra prima di applicare prodotti in modo autonomo nel caso in cui il bambino presenti una manifestazione cutanea, anche apparentemente banale».

Si procede quindi con l’elenco delle 5 cose da evitare: i detergenti schiumogeni, anzitutto; da preferire sono senz’altro i prodotti senza tensioattivi. Ancora, «tenendo ben presente che alcuni prodotti molto utilizzati dagli adulti possono invece rivelarsi nocivi per i bambini, gli esperti suggeriscono di non applicare creme o disinfettanti, anche del tipo più comune, se prima non si è chiesto il parere al pediatra». La terza cosa da evitare è l’uso eccessivo di creme o paste emollienti – «come quelle all’ossido di zinco» – per la zona del pannolino: applicarne strati spessi, sulla pelle sana e a ogni cambio, «contribuisce infatti alla macerazione della pelle, a favorire irritazioni e complicanze infettive». Stessa indicazione riguardo alle salviette umidificate per l’igiene: «Vanno evitate». Per i medici del Bambino Gesù è meglio sostituirle con acqua di rubinetto o detergenti senza risciacquo. Ultima cosa da evitare: l’uso di «prodotti “naturali”, in particolare gli olii per l’idratazione del corpo perché non testati sui bambini. Alcuni – sottolineano gli esperti – alterano addirittura la barriera cutanea e causano follicoliti o irritazioni».

Piuttosto frequenti, nel lattante, le dermatosi dell’area del pannolino, che «si dividono in irritative, infettive e allergiche (dermatiti atopiche)». Per prevenirle, i medici dell’ospedale pediatrico suggeriscono di attenersi ad alcune semplici indicazioni: cambiare il pannolino con frequenza, anzitutto; detergere la pelle quando la zona è sporca, evitando l’uso autonomo di antisettici. Ancora, non applicare creme o paste emollienti (come quella all’ossido di zinco) se la pelle è sana e, qualora necessarie, applicarne uno strato sottile 2 volte al giorno; non considerare ogni dermatosi dell’area del pannolino come candidiasi, quindi non usare sempre la crema antimicotica, ed evitare rigorosamente l’impiego di cortisonici topici. In ogni caso «ci si dovrà comunque rivolgere sempre al proprio pediatra che, nell’eventualità, indirizzerà il bambino dal dermatologo».

7 marzo 2018