Bambini prematuri, il Bambino Gesù apre le porte alle famiglie

Nella Giornata della prematurità, il 17 novembre, accanto ai piccoli anche nonni, fratellini e sorelline, che di norma non possono andare a trovarli

Nella Giornata mondiale della prematurità, il 17 novembre, l’ospedale accoglie accanto ai piccoli nonni, fratellini e sorelline, che di norma non possono andare a trovarli

Nonni, fratellini e sorelline e tutti quei familiari che di norma non possono andare a trovarli. Domani, giovedì 17 novembre, ci saranno anche loro accanto i piccoli nati pretermine ricoverati nella Terapia intenriva neonatale dell’Ospedale pediatrico Bambino Gesù. L’occasione è la Giornata mondiale della prematurità, che si celebra proprio il 17 novembre. «Abbiamo deciso di organizzare questa iniziativa – spiega Anna Portanova, coordinatrice infermieristica del Dipartimento di Neonatologia medica e chirurgica del Bambino Gesù – perché crediamo che la famiglia debba essere sempre di più parte integrante nel percorso di cura del neonato pretermine». In più, prosegue, «vogliamo anche dare la possibilità a tutti i familiari dei piccoli pazienti ricoverati nel nostro Dipartimento di vedere come viene portata avanti l’assistenza ai nati prematuri nel nostro Ospedale».

Per tutta la giornata, oltre alle visite straordinarie, le famiglie avranno anche la possibilità di incontrare i genitori di bambini nati pretermine che sono stati ricoverati in passato nella Terapia intensiva neonatale dell’ospedale e che attualmente vengono seguiti tramite follow up. «Quando un bambino nasce pretermine – sottolinea ancora Portanova -, in pochissimi istanti i genitori passano dalla grande gioia dell’arrivo di un figlio alla grande preoccupazione dovuta alle complicazioni che potrebbe avere a causa della prematurità. Per dare loro un po’ di speranza e per far vedere cosa rende possibile l’assistenza a questi pazienti, abbiamo deciso di farli incontrare con chi aveva affrontato e superato lo stesso percorso. In questo modo potranno confrontarsi fra loro». Ancora, i partecipanti all’iniziativa avranno modo di parlare anche della Carta dei diritti del bambino prematuro, realizzata da neonatologi, ginecologi e associazioni di genitori: un documento che elenca i diritti dei piccoli che vengono alla luce troppo presto, con  l’obiettivo di migliorare la salute di mamma e neonato.

A livello generale, spiegano dall’ospedale pediatrico, di definisce prematuro un bambino nato prima della 37esima settimana di gestazione e con un peso inferiore ai 2 chili e mezzo. Secondo i dati dalla Società italiana di neonatologia (SIN), in Italia, ogni anno i bimbi pretermine rappresentano il 7,2 % dei nuovi nati. Di questi, l’1% ha un peso inferiore a 1.500 grammi ed il 6,2% tra 1.500 e 2.500 grammi. «Grazie al miglioramento dell’assistenza neonatale e della diffusione delle Terapie intensive neonatali – dichiarano gli  esperti -, oggi si stima che il 98,2% dei nati prematuri non abbia problemi né complicazioni». Non mancano però, in alcunicasi, patologie respiratorie, neurologiche cardiovascolari, metaboliche e problemi di suzione e alimentazione. Solo nello scorso anno, nel Dipartimento di Neonatologia medica e chirurgica del Bambino Gesù sono stati assistiti 75 nati con un peso inferiore a 1.500 grammi con problematiche mediche e chirurgiche, seguiti tutti in follow up nei primi anni di vita.

16 novembre 2016