Bambini in carcere, rinnovata l’intesa Telefono Azzurro – ministero della Giustizia

Oltre 10mila i bambini e ragazzi seguiti nel 2015 in 18 carceri d’Italia. 224 i volontari impegnati. Due le direzioni del progetto: il Nido e la Ludoteca

Oltre 10mila i bambini e ragazzi seguiti nel 2015 in 18 carceri d’Italia. 224 i volontari impegnati. Due le direzioni del progetto: il Nido e la Ludoteca

Rinnovato oggi, mercoledì 6 luglio, con la firma del protocollo d’intesa che regola le attività dell’associazione nelle strutture carcerarie di tutta Italia, l’accordo tra Telefono Azzurro e ministero della Giustizia che dal 1993 rende possibile il progetto “Bambini e Carcere”, nato poprio dall’impegno dei volontari dell’associazione. L’obiettivo: tutelare i diritti dei bambini figli di genitori detenuti, che devono quindi affrontare la realtà difficile del carcere, e garantire loro una crescita sana ed equilibrata.

A rendere l’idea della portata dell’iniziativa sono i numeri: solo nel 2015 sono stati oltre 10mila i bambini e ragazzi seguiti dalle attività del progetto, attraverso la costante presenza di 224 volontari adeguatamente formati e preparati, in 18 carceri in tutta Italia. Due le direzioni in cui si muove il progetto: da una parte il “Nido”, che consente ai piccoli da 0 a 6 anni di vivere con la mamma in carcere in una situazione affettiva, logistica e organizzativa a misura di bambino; dall’altra la “Ludoteca”, voluta per attenuare l’impatto con la dura realtà carceraria al momento del colloquio con il genitore detenuto.

Le attività dei volontari, spiegano da Telefono Azzurro, sono finalizzate a creare un clima sereno e accogliente per il minore: per i più piccoli, l’obiettivo è di facilitare il rapporto con la mamma e rendere meno traumatica la convivenza in una struttura penitenziaria. Con le attività nella Ludoteca, invece, si cerca di allentare la tensione precedente all’incontro del bambino con il genitore detenuto. I volontari, in questo contesto, avviano attività che permettono a genitori e figli di essere i veri protagonisti: giochi, laboratori, animazione e assistenza, con l’unico obiettivo di tutelare la crescita psico-affettiva del minore e garantire un ambiente sereno per la coltivazione del rapporto con i genitori.

Nello stesso tempo, i volontari si impegnano anche a costruire momenti di confronto con i genitori detenuti per far comprendere loro le finalità del progetto, ovvero il recupero degli affetti familiari, attraverso «gruppi di parola», in cui condividere esperienze ed emozioni, laboratori di scrittura e colloqui individuali. L’obiettivo, spiega il presidente di Telefono Azzurro Ernesto Caffo, docente di neuropsichiatria infantile, è «favorire il rapporto dei minori con i genitori detenuti, anche in un contesto come la realtà carceraria spesso difficile da comprendere, soprattutto per un bambino».

Il protocollo siglato col ministero rafforza dunque l’impegno del dicastero accanto ai bambini e alle famiglie dei detenuti. «Telefono Azzurro – continua Caffo – si impegna quotidianamente al fianco di minori e genitori in carcere, da oltre 20 anni, in istituti penitenziari di tutta Italia, intervenendo in prima persona – durante e dopo il carcere – per contribuire a ricostruire un tessuto sociale e familiare lacerato». Nella direzione tracciata dall’articolo 9 della Convenzione Onu sui diritti dell’infanzia, secondo cui «il bambino i cui genitori, o uno dei due, si trovano in stato di detenzione, deve poter mantenere con loro dei contatti appropriati».

L’impegno, nelle parole di Santi Consolo, Capo del Dipartimento dell’Amministrazione penitenziaria, è «far sì che agli Istituti a custodia attenuata per detenute madri (Icam) attivi a Milano, Torino, Venezia e Senorbì-Cagliari, che ospitano 26 bambini sui complessivi 43 che vivono con le mamme detenute, se ne possano aggiungere altri, tra i quali quello di Rom. Per migliorare il rapporto tra genitori detenuti e figli il DAP è fortemente impegnato nella realizzazione delle aree verdi in tutti gli istituti. Bisogna tutelate il diritto alla genitorialità e le condizioni in cui questi incontri si svolgono. Bella la sensibilità e l’attenzione di tutti gli operatori che migliora grazie alla collaborazione più che ventennale di Telefono Azzurro; risorsa preziosa che sono lieto di confermare con la sigla del nuovo protocollo d’intesa».6 luglio 2016