Azzardo patologico nei Livelli essenziali di assistenza

Per don Zappolini di “Mettiamoci in gioco” si tratta di un passo «importante nel contrasto alla dipendenza. Prossimo passo: divieto di pubblicità»

Per don Zappolini di “Mettiamoci in gioco” si tratta di un passo «importante nel contrasto alla dipendenza. Prossimo passo: divieto di pubblicità» 

È stato chiaro don Armando Zappolini, portavoce di “Mettiamoci in gioco”, la compagna nazionale contro i rischi del gioco d’azzardo: «L’inserimento del gioco d’azzardo patologico nei Livelli essenziali di assistenza è un passo importante nel contrasto alla dipendenza da gioco d’azzardo. Si tratta di un successo che premia le tante organizzazioni della società civile e i tantissimi cittadini impegnati sul fronte azzardo, che da tempo chiedevano che il sistema sanitario pubblico si facesse carico delle persone che cadono in una situazione di dipendenza a causa della diffusione incontrollata di tale fenomeno».

«Il prossimo passo – conclude don Zappolini parlando del futuro – è il divieto assoluto della pubblicità del gioco d’azzardo. Governo e parlamento non rimandino ulteriormente una misura cruciale per ridurre davvero l’offerta del gioco d’azzardo nel nostro paese».

La campagna “Mettiamoci in gioco” è promossa da Acli, Ada, Adusbef, Ali per Giocare, Anci, Anteas, Arci, Associazione Orthos, Auser, Aupi, Avviso Pubblico, Azione Cattolica Italiana, Cgil, Cisl, Cnca, Conagga, Ctg, Federazione Scs-Cnos/Salesiani per il sociale, Federconsumatori, FeDerSerD, Fict, Fitel, Fp Cgil, Gruppo Abele, InterCear, Ital Uil, Lega Consumatori, Libera, Scuola delle Buone Pratiche/Legautonomie-Terre di mezzo, Shaker-pensieri senza dimora, Uil, Uil Pensionati, Uisp.

 

9 settembre 2016