Azzardo, “Mettiamoci in gioco”: regolamentare il consumo

L’appello della campagna a Parlamento e governo: «Necessario un intervento urgente e incisivo delle istituzioni». Insufficienti i provvedimenti adottati

Un appello al Parlamento e al governo per «regolamentare e ridurre l’offerta del gioco d’azzardo», nel momento in cui riaprono le sale giochi e tutta l’offerta dell’azzardo torna disponibile. A presentarlo oggi, 1° luglio, a Roma e online è la campagna nazionale contro i rischi del gioco d’azzardo “Mettiamoci in gioco”, che reclama un «intervento urgente e incisivo da parte delle istituzioni». “Basta azzardo senza regole!” è il tema dell’appello, nel quale si ricordano anzitutto i «drammi individuali e familiari» da cui è segnato il settore dell’azzardo, che «non favorisce la crescita del Paese ma anzi ne inghiotte i risparmi in una voragine che lascia dietro di sé una scia di povertà – economica e non solo -, sofferenza, solitudine e perdita di quei valori fondamentali per la tenuta del tessuto sociale».

Non solo. Con il crescere del mercato dell’azzardo sono «esponenzialmente aumentati» anche i problemi da esso originati: «Lo sviluppo di forme di gioco problematiche e patologiche anche gravi, l’insorgere di tensioni e conflitti familiari di cui troppo spesso pagano le conseguenze in modo particolare i figli, l’aumento di separazioni e divorzi, la perdita del lavoro e il ricorso all’usura e a comportamenti illegali agiti nel tentativo di procurarsi il denaro per pagare i debiti e/o continuare a giocare», è l’elenco fornito da “Mettiamoci in gioco”, che ricorda anche le «sempre più pericolose e invasive infiltrazioni mafiose nel settore».

Si riconoscono al governo alcune azioni per arginare questi fenomeni, che però risultano ancora del tutto insufficienti rispetto alla gravità della situazione. Di qui la richiesta di adoperarsi per una serie di interventi, a cominciare dall’approvazione di «una legge nazionale che regolamenti il consumo di gioco d’azzardo nel nostro Paese, riducendone drasticamente l’offerta». Il secondo intervento richiesto è «rendere realmente efficace la legge che vieta la pubblicità su alcuni canali televisivi e sui quotidiani, estendendola a tutti i canali televisivi (inclusi quelli sportivi) e a qualsiasi mezzo di informazione. Devono, inoltre, essere previste sanzioni onerose per chi viola le norme anche solo indirettamente». Il terzo intervento riguarda la limitazione dell’offerta di gioco «ai luoghi espressamente dedicati, vietandola per quelli che nulla devono avere a che fare con l’azzardo (supermercati, uffici postali, cartolerie, stazioni, aeroporti…), ed evitando il ricorso a proroghe delle concessioni in essere».

Ancora, al quarto punto si chiede di «garantire e tutelare l’autonomia decisionale di Regioni ed enti locali per quanto riguarda la concreta applicazione, sul proprio territorio, delle normative in materia». Viene chiesto quindi di «rendere stabili i fondi per la prevenzione, la diagnosi e la cura del disturbo del gioco d’azzardo (Dga), utilizzandoli per garantire adeguate offerte di presa in carico da parte dei servizi pubblici e del Terzo settore accreditato». Da ultimo, si chiede di «regolamentare la presentazione dei prodotti di gioco, i contesti in cui si gioca e i software di slotmachines e videolottery per limitarne l’aggressività e il potere di generare dipendenza». Tali modifiche, è la richiesta della campagna, «devono essere attuate secondo le indicazioni messe a punto dall’Osservatorio per il contrasto alla diffusione del gioco d’azzardo e il fenomeno della dipendenza grave, attivo presso il ministero della Salute. A tale organismo va demandata anche l’autorizzazione di ogni proposta di modifica o variazione delle caratteristiche dei giochi d’azzardo già presenti sul mercato».

Aderiscono a “Mettiamoci in gioco” Acli, Ada, Adusbef, Ali per Giocare, Anci, Anteas, Arci, Associazione Orthos, Auser, Aupi, Avviso Pubblico, Azione cattolica italiana, Cgil, Cisl, Cnca, Conagga, Confsal, Ctg, Federazione Scs-Cnos/Salesiani per il sociale, Federconsumatori, Federserd, Fict, Fitel, Fp Cgil, Gruppo Abele, Intercear, Ital Uil, Lega Consumatori, Libera, Missionari Comboniani, Scuola delle buone pratiche/Legautonomie-Terre di mezzo, Shaker-pensieri senza dimora, Uil, Uil Pensionati, Uisp.

1° luglio 2021