Azione cattolica, vivere la gioia della missione

Rosa Calabria presenta il nuovo anno di attività dell’associazione. L’intervento di Paolo Bustaffa chiude il campo unitario

Rosa Calabria presenta il nuovo anno di attività dell’associazione. L’intervento di Bustaffa chiude il campo unitario

«L’intento è capire come, da laici, possiamo con la nostra vita raccontare questo “scandalo” della buona novella del Vangelo oggi». Così Rosa Calabria, presidente dell’Azione cattolica romana, presenta il campo diocesano unitario che è iniziato sabato 24 settembre alla Fraterna Domus di Sacrofano. Il grande appuntamento diocesano si è prolungherà fino a domenica, tra relazioni, laboratori, momenti di convivialità e spiritualità, come la Messa celebrata da monsignor Gianrico Ruzza, vescovo ausiliare per il settore centro.

“Rallegratevi ed esultate – Il racconto
dell’Ac che fa bella la Chiesa” è il tema scelto per il campo che riunisce adulti, giovani e ragazzi: «Siamo alla fine del triennio associativo e il campo unitario è il punto di arrivo, ma da qui si riparte verso nuove o rinnovate responsabilità», spiega la presidente ricordando che «dal campo unitario prenderà forma anche la bozza del nuovo documento che traccerà le linee del prossimo triennio, con la collaborazione e il contributo di tutte le parrocchie». Inoltre da ottobre avrà inizio il percorso assembleare per il rinnovo o la conferma delle cariche associative che vedrà le parrocchie impegnate nelle assemblee locali per poi arrivare nel febbraio 2017 all’assemblea diocesana.

«Nel triennio che si sta concludendo abbiamo riflettuto sui tre verbi che Papa Francesco ci aveva consegnato – prosegue – e che sono poi un po’ le coordinate dell’Evangelii Gaudium: “rimanere”, “andare”, “gioire”. Abbiamo capito che “rimanere” in Cristo è il cuore della fede e dell’identità che genera la missione, “andare” è necessario perché la fedeltà alla missione non vuol dire conservazione ma conversione». Adesso è il momento di “gioire”, come suggerisce l’esortazione evangelica “Rallegratevi ed esultate” (Mt. 4,23 5,12) scelta per questo anno associativo a partire dal brano delle Beatitudini.

«Ma non parliamo di quella gioia da sballo che anestetizza solo la tristezza – chiarisce la presidente diocesana -. Parliamo di una gioia diversa dall’allegria, seppur sana e momentanea. Parliamo di quando possiamo gioire perché abbiamo la certezza di essere amati sempre: questa gioia ha la sua sede nel cuore, è quella sensazione di essere abbracciati dalla tenerezza di Dio sempre. Certo, nella nostra società le beatitudini potrebbero sembrare uno scandalo: come è possibile oggi proclamare beato, felice, chi è povero, mite, chi piange, chi vuole giustizia tanto da essere perseguitato? Ma questo – sottolinea – era quello che viveva Gesù Cristo, e questo ci viene chiesto per vivere gli impegni del battesimo e della vocazione cristiana alla luce del comandamento dell’amore».

È quindi la “Chiesa bella che gioisce
perché si sente amata” la protagonista del campo, «dove ciascuno potrà confrontarsi sul senso dell’annuncio di Azione cattolica rispetto a tre aspetti: testimonianza, profezia e carisma, anche in riferimento ai documenti del Magistero della Chiesa». A stimolare la riflessione, un intervento di Paolo Bustaffa, già presidente diocesano a Roma e attuale presidente dell’Ac di Como, per capire «come possiamo far riscoprire e approfondire l’annuncio del Vangelo e far sì – conclude Rosa Calabria – che arrivi a chiunque incontriamo sui nostri passi l’abbraccio dell’amore di Dio».

 

26 settembre 2016